La reliquia di madre Teresa a San Vittorino

Papa Francesco ci esorta a guardare i santi perché essi ci inducono ad alzare gli occhi al cielo per affrontare la realtà con più coraggio e speranza.Con la prima domenica di novembre al Santuario abbiamo ripreso il consueto appuntamento con: “I santi , nostri compagni di viaggio”. Appositamente, in questo momento così grave per tutta l’umanità, si è scelta la figura di madre Teresa di Calcutta. L’11 dicembre 1979 ricevette il Premio Nobel per la Pace. In quell’occasione, pronunciò un forte appello per la pace nel mondo e l’aiuto verso i bisognosi.

La figura di madre Teresa ci è molto cara qui al Santuario perché lo visitò due volte, nel 1978 e nel 1987, ed è proprio in quell’occasione che un padre oblato ricevette in dono il rosario della santa. Reliquia che sabato 4 novembre e domenica 5 è stata esposta alla venerazione dei fedeli.

Con il rosario di sabato sera 19, e l’Adorazione Eucaristica di domenica abbiamo chiesto, per sua intercessione, che tacciano le armi in Medio Oriente e in tutto il mondo, e trionfi l’amore ed il perdono. La pace inizia proprio con il prossimo più prossimo, ossia con chi ci sta accanto e che spesso non “vediamo”, come diceva Madre Teresa. Non c’è bisogno di estendere troppo lo sguardo: il bisognoso è il vicino di casa che si sente solo; l’anziano che vive di ricordi, ma nessuno ha tempo per ascoltarli; il marito, la moglie, il fratello che ha avuto una brutta giornata, al quale basterebbe un nostro sorriso a fare la differenza. Davvero basta così poco per illuminare la vita degli altri. «Chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno , non è vissuto invano», madre Teresa.

Enrica Maccio