La riapertura della chiesa di San Vincenzo Martire a Tivoli

Dopo decenni di abbandono e di degrado, la chiesa di San Vincenzo Martire in Tivoli su Via Colsereno riapre finalmente al culto. Grazie ad un contributo economico derivante dall’8xmille alla Chiesa Cattolica per la conservazione e il restauro dell’edilizia di culto da parte della CEI e ad un lascito testamentario del Canonico don Mario Renna, la Diocesi tiburtina ha potuto mettere in campo il ripristino di questo importante luogo di culto. Per anni l’edificio sacro è rimasto sotto una gabbia di impalcature, da quando il tetto era crollato su se stesso e minacciava di portarsi appreso la facciata principale. Questa ferita nel centro della città non poteva più rimanere tale. Con energia ed impegno, gli uffici della Curia si sono attivati per trovare i fondi necessari per il restauro architettonico e artistico del luogo sacro.

Conosciuta da tutti i tiburtini come “Teatro città di Tivoli” la chiesa era stata sede dell’associazione teatrale “Elverio Veroli”, che vi teneva le prove e le rappresentazioni teatrali fin dagli anni ’70 ma lasciata andare negli anni ’80. Tale chiesa è fortemente legata alla storia della comunità cristiana tiburtina e soprattutto al culto di san Vincenzo, martirizzato e sepolto nel territorio tiburtino, e a santa Sinforosa, san Getulio e i loro sette figli. La santa si sarebbe rifugiata, per evitare le persecuzioni di cui era vittima sotto l’imperatore Adriano, in una cisterna romana sotto l’odierna chiesa. Nel volume L’istoria delle Chiese della città di Tivoli, il Crocchiante riporta le dimensioni piuttosto anguste del rifugio, seguendo il Martirologio del Cardinale Baronio, e riferisce di una cisterna di dimensioni esatte in 48 palmi di lunghezza, 4 e 2/3 in larghezza e 10 in altezza (circa 10 m di lunghezza per 60 di larghezza e 2.50 di altezza). Dal 2019 la Curia ha iniziato i lavori che hanno visto il rifacimento completo del tetto, il rinforzo delle pareti esterne della chiesa, la ricostruzione di una volta a crociera crollata all’interno, il ripristino dell’elettricità e il restauro di un affresco raffigurante Santa Sinforosa e della pala d’altare in parte riscoperta dietro un muro di mattoncini.

Venerdì 20 maggio, alle 17,30, con la Messa, il Vescovo riaprirà al culto la chiesa, che così ritroverà la funzione per la quale è stata costruita. Questa celebrazione è inserita nell’ambito delle Giornate di Valorizzazione dei beni culturali promosse dalla Conferenza Episcopale Italiana con il tema “visioni di comunità”. Infatti questo spazio sacro vuole anche essere un luogo a disposizione della comunità per eventi culturali, incontri e formazioni. Un luogo di dialogo tra fede e cultura, fede e mondo, aperto nel cuore della città di Tivoli. Sabato 21 maggio, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, la chiesa rimarrà aperta con la possibilità di scoprire i luoghi restaurati e una piccola mostra di documenti sulla storia dell’edificio sacro.

Alain Vidal