La Sacra Rappresentazione ad Olevano

Lo scorso 18 marzo nella chiesa patronale di Santa Margherita nella celebrazione Eucaristica delle 18 è stato ricordato don Agapito Coccia, parroco negli anni ’70 e ’80, nei 40 anni dalla sua nascita in cielo.

Molti lo ricordano solo per la sua severità, soprattutto quelle spose che sono state costrette ad indossare scialli o cardigan per coprire le vistose scollature dei loro abiti nuziali nel giorno più bello della loro vita. Ma è da ricordare, invece, il seme che buttò in terra, quando cominciò le rappresentazioni della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.

Negli anni ’70 diede inizio ad una particolare rappresentazione facendo realizzare, a decine di volontari, delle scene del vecchio e nuovo testamento, alcune fisse su camion, altre obbligatoriamente in movimento a terra.

Il corteo si muoveva ed attraversava tutto il paese fino a raggiungere l’attuale piazzale Aldo Moro, antistante la Galleria al parcheggio degli autobus Stefer/Zeppieri. A quel punto, tutti si fermavano, mentre colui che recitava la parte del Cristo, continuava con la Croce sulle spalle, salendo il “Calvario” sulla sommità della galleria attraverso l’ingresso dell’allora scuola elementare, dove si svolgeva la scena della Crocifissione. 

Quel seme è morto ed ha dato molto frutto, perché l’organizzazione della Passione di Gesù, anche se nel tempo ha subito modifiche, per dare agli spettatori e fedeli uno spettacolo sempre più sorprendente , non si è più fermata fino ad oggi.

E così anche quest’anno i ragazzi dell’Oratorio e dell’ACR, si sono superati, per realizzare la Rappresentazione del Venerdì Santo in Piazza San Rocco, nonostante gli spazi siano stati limitanti e molto più impegnativi, rispetto a quello del Piazzale del Santuario dell’Annunziata, utilizzato gli anni passati.

Ma questo non ha impedito di ottenere gli stessi risultati, anzi, gli apprezzamenti dimostrati con gli applausi dei presenti ne sono stati la prova.

Subito dopo la Crocifissione e la Deposizione dalla Croce, svoltasi sul terrazzo della chiesa intitolata a san Rocco, il parroco don Cyriaque Niyongabo ha ringraziato tutti i personaggi, grandi e piccolissimi, per la bravura dimostrata ed i presenti per la compostezza e l’attenzione avute nel seguire tutte le fasi della sacra rappresentazione, mentre i membri delle Confraternite intervenute portavano il Cristo morto al centro della piazza per il saluto commosso da parte della popolazione.

Fabrizio Lanciotti