Il santuario della Santa Casa di Loreto custodisce l’importante reliquia della Casa di Maria di Nazareth; una devota tradizione narra che la traslazione della Santa Casa da Nazareth fino a Loreto sia opera degli angeli. Una seconda interpretazione storica mette in risalto che nel 1291 i crociati furono espulsi dalla Terra Santa per opera dei musulmani e che alcuni cristiani salvarono dalla distruzione la casa della Madonna, trasportandola prima nell’antica Illiria, in una località, di cui il santuario di Tersatto fa memoria. Successivamente nella notte tra il 9 e il 10 dicembre del 1294 fu trasportata nell’antico comune di Recanati, prima presso il porto, poi su un colle in una via pubblica, dove tutt’ora è custodita.
Sia secondo l’autorevole tradizione sia secondo gli studi archeologici e filologici si può certamente ammettere che ci fu del Cielo, “angelico”, in questo straordinario trasporto.
Le tre pareti della Santa Casa, secondo gli scavi archeologici, combaciano perfettamente con il perimetro della Grotta di Nazareth, ossia la restante parte della casa di Maria. Inoltre, le pietre con cui è costruita, non provengono dal territorio recanatese, ma sono proprie della tradizione edilizia della Palestina al tempo di Cristo.
Questo testimonia l’autenticità della reliquia.
La parrocchia della Santissima Annunziata ha voluto cominciare il mese mariano recandosi in pellegrinaggio proprio a Loreto, essendo il titolo della parrocchia legatissimo a questo luogo che custodisce la memoria dell’Annunciazione.
Il pellegrinaggio oltre ad essere stato un momento con cui si è aperto il mese di Maggio, è stata la conclusione di un percorso formativo vissuto dagli operatori pastorali della parrocchia della Santissima Annunziata, fatto di tre incontri nel quale hanno riflettuto in quest’anno sull’ascolto, icona biblica che ha guidato l’ultima catechesi e quindi tutto il pellegrinaggio è stata la visitazione Lc 1, 39-56, con il quale si è riflettuto sull’ascolto di Maria che diventa servizio concreto nella nostra realtà di appartenenza.
La giornata più che un pellegrinaggio è stato un momento di formazione e spiritualità, per conoscerci tra di noi parrocchiani ancora meglio, ma soprattutto recuperare la spiritualità del titolo proprio della nostra comunità parrocchiale.
Un grazie particolare alla Terra dei Fioretti con la quale la nostra parrocchia oramai da anni vive un fortissimo gemellaggio.
Assunta Grieco