Speranza per la terra, speranza per l’umanità, pace e giustizia scorrano
Questa settimana dal 21 al 28 maggio si celebra l’VIII anniversario dell’Enciclica di papa Francesco Laudato si’. Un’enciclica che ha una forte valenza profetica, ma nello stesso tempo è molto ancorata alla realtà. Non bisogna cadere nel rischio di fare letture ideologizzate, infatti se la questione ecologica si fa sempre più urgente, soprattutto a livello giovanile, è necessario però ancorarla a fondamenta solide, che evitino un ecologismo secolarizzato, come una sorta di nuova religione dell’aldiquà.
In questo senso le parole di papa Francesco rispondono bene al dibattito attuale sui temi ecologici, da anni bloccato tra una difesa a oltranza dell’antropocentrismo (e quindi della tecnologia) e un estremismo biocentrico (quasi sempre anti-tecnologico). Papa Francesco afferma con forza: «Non c’è ecologia senza un’adeguata antropologia» (118). L’unitarietà dell’approccio integra il piano scientifico, filosofico, sociale e ultimamente mistico: «Infatti non sarà possibile impegnarsi in cose grandi soltanto con delle dottrine, senza una mistica che ci animi» (216).
Per questo motivo, fra l’altro, «non è neppure compatibile la difesa della natura con la giustificazione dell’aborto» (120). Da questo punto di vista, divinizzazione della terra e mito del progresso illimitato sono due facce della medesima medaglia; com’è possibile combattere la violenza contro l’ambiente e chiudere gli occhi sulla violenza dell’uomo contro l’uomo? Per questo è necessaria quella che il pontefice chiama “ecologia integrale”, che possa fare sintesi fra tutte le sue dimensioni (ambientale, economica, sociale, culturale…), senza dimenticare la vita quotidiana e mettendo al primo posto «il principio del bene comune» e della «giustizia tra le generazioni».
Il richiamo a questa ecologia “integrale” e “umana” spinge tutti alla coerenza: non si può difendere la natura disprezzando l’uomo e il suo essere coronamento. Dire che l’uomo è un animale tra gli altri rende impossibile l’ecologia, perché è necessario che l’uomo abbia una dignità speciale per essere considerato come custode responsabile della creazione.
Daniele Masciadri