La celebrazione della 97ma Giornata Missionaria Mondiale è stata il culmine dell’ottobre missionario come per dare lo slancio a tutto il cammino di evangelizzazione al quale è chiamata ed inviata la Chiesa, in ciascuna delle comunità, ma vale anche per ogni battezzato. Con questo spirito la nostra chiesa tiburtina e prenestina si avvia a compiere questo nuovo anno pastorale. Il Centro missionario diocesano ha promosso a tale scopo, lo scorso sabato 21 ottobre, la veglia missionaria presieduta dal Vescovo Mauro Parmeggiani, circondato dai sacerdoti, religiose e religiosi, seminaristi e fedeli nella Cattedrale Sant’Agapito di Palestrina. Un momento di preghiera, di riflessione e di testimonianza per sentirsi una chiesa in uscita con cuori ardenti e piedi in cammino come suggerisce il tema della giornata indicato da Papa Francesco.
Per noi questo tema coincide pure con la linea pastorale della nostra chiesa particolare delineata nella lettera pastorale “perché il cuore arda”. Una veglia semplice e raccolta intorno al brano del Vangelo dei discepoli di Emmaus. Un brano che suggerisce il ritmo e l’urgenza di aprirsi alla missione. Come ha sottolineato il Vescovo, l’incontro con il Risorto accende un fuoco nel cuore di ognuno di noi suoi discepoli. Così, non si può trattenere questo cuore ardente senza mettersi in cammino a portare la gioia e la bellezza di questa esperienza agli altri. Per questo, siamo e dobbiamo essere tutti missionari, prima di tutto dove siamo, in ogni ambiente dove ci troviamo. Ma il nostro Vescovo non ha mancato di esprimere anche il sogno del pastore che vuole vedere crescere la propria chiesa ad unirsi sempre più pienamente all’universale impegno della Chiesa nella missio ad gentes. Ha manifestato quanto sarebbe contento di accogliere qualche richiesta di chi volesse andare a fare esperienza di evangelizzazione nelle così dette terre di missione.
Infatti un altro momento importante della veglia è stata la testimonianza di Lisa Ciuffi, una laica missionaria della diocesi di Tivoli nella diocesi di Huaraz in Perù. Giovane architetto che ha scelto di andare a spendere la vita per aiutare i più poveri in una zona difficile del mondo offrendo gratuitamente là il suo aiuto in tanti servizi di apostolato ed anche la sua prestazione professionale. Non è mancato anche uno sguardo di gratitudine per chi viene da missionario a condividere l’esperienza ecclesiale da noi, oltre che per aiutare le nostre chiese carenti di presbiteri. Per la prima volta infatti nella veglia si è voluto dare un segno visibile di accoglienza verso i sacerdoti fidei donum presenti nelle nostre diocesi. Alcuni di loro, in rappresentanza di tutti, hanno ricevuto la croce missionaria dalle mani del Vescovo.
Infine il centro del messaggio è proprio questo: tutti siamo missionari chiamati ed inviati da Cristo per essere testimoni del Suo Vangelo. Per questo anche la veglia si è conclusa con il mandato missionario conferito dal Vescovo a tutti quanti.
Denis Kibangu Malonda