La veglia per la XXX Giornata dei missionari martiri

Si è celebrata giovedì 24 marzo presso la parrocchia di Cristo Re, a Marcellina, la veglia di preghiera in occasione della XXX Giornata dei missionari martiri. Un momento di meditazione e rendimento di grazie a Dio per le esistenze donate dei missionari martiri e occasione per chiedere sostegno per quanti perseverano nell’essere “voce del Verbo” in terra di missione nonché per chiedere il dono di nuove vocazioni missionarie. La giornata di preghiera e digiuno viene celebrata nel giorno anniversario dell’assassinio del Vescovo di San Salvador, sant’Oscar Romero, ucciso il 24 marzo 1980 mentre celebrava l’Eucaristia.

Al termine del momento organizzato dal centro missionario diocesano, affidato dalla scorso mese di febbraio alle cure di don Denis Kibangu Malonda, il vescovo ha lasciato un messaggio.

«“Voce del Verbo”. Così è intitolata – ha detto il Vescovo – la Veglia per i Missionari Martiri di stasera. E coloro che ricordiamo e ai quali invito a guardare sono proprio uomini e donne che con il loro servizio impregnato di preghiera hanno continuato e continuano a dare voce a Gesù, il Verbo che si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. Che pur essendo Dio ha accettato di svuotare se stesso per porsi al servizio degli uomini e con la sua passione, morte e risurrezione salvarci dal peccato, dalla morte eterna ed aprirci con la sua santa croce la via dell’eternità e della vita». «Guardando a Cristo – ha proseguito il Vescovo – hanno innanzitutto preso in seria considerazione la necessità di portare il suo Vangelo fino agli estremi confini della terra: confini geografici ma anche i confini del cuore dell’uomo. E così hanno accettato di incarnarsi nelle situazioni nelle quali si sono trovati: situazioni geografiche, politiche, di guerre, di odii di religione o etnici o tribali … fino a dare la vita».

I missionari martiri divengono maestri per ognuno dei cristiani, ha proseguito il Vescovo: «il loro esempio deve stimolare un nostro essere cristiani affiché sia più autentico, meno ricco di compromessi, di silenzi davanti a ciò che non è cristiano. I missionari martiri ci insegnano e vivere un cristianesimo autentico e impregnato di preghiera e servizio».