Domenica 25 agosto, festa del santo patrono Nicola di Bari a Orvinio, i fedeli del piccolo borgo orviniese hanno accolto il loro Pastore che, come di consueto, li ha abbondantemente nutriti spiritualmente attraverso l’omelia incentrata sulla liturgia della Parola della XXI domenica ordinaria e culminata, per un’imitazione più sicura, nel modello di vita cristiana che è stato san Nicola.
Per ricordarci Orvinio, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, bisogna pensare all’Alta Sabina, ai confini tra la Provincia di Roma e quella di Rieti. Orvinio è un borgo del Lazio che conserva nel perimetro dei confini incantevoli chiese e sontuosi palazzi fortificati. Situato a 69 km di distanza da Roma e a 41 km da Rieti, sulle pendici di un colle a 840 metri di altitudine, Orvinio si colloca all’interno del Parco dei Monti Lucretili, a metà percorso della strada statale 314 Licinese che collega la Tiburtina alla Salaria.
“A Orvinio è sempre festa!”, così una canzone tradizionale. Che continua: “E sono gli orviniesi che stanchi dal lavoro, tutti sereni e in coro li sentirai cantar”. Orvinio conserva, come accennato, gli edifici delle sue antiche funzioni “mandamentali”: Pretura, Archivium, Parrocchia di importanza notevole dedicata al santo Vescovo Nicola di Bari.
Nell’occasione della festa patronale, è stato amministrato il Sacramento della Confermazione a tre delle nostre adolescenti orviniesi, Arianna, Greta e Lucrezia. Inoltre, in onore del gran san Nicola, per la più grande gloria di Dio e per la benedizione della nostra cittadina e i suoi abitanti domiciliati, residenti ed ospiti, alla fine della celebrazione presieduta dal Vescovo Mauro, il decoro processionale sotto un caldo abbastanza forte ha inondato di colori le Vie del borgo! Un lungo corteo composto dai Confratelli del Santissimo Sacramento, i bianco-rossi, detti “d’abballe”, e quelli del Gonfalone e del SS. Spirito, bianco-blu, chiamati Confratelli “d’ammonte”; di un buon numero di bambini orviniesi non domiciliati seguiti dal complesso bandistico di Frascati, le autorità ecclesiastiche e quelle civili e militari, dal santo Patrono Nicola ed infine, da tutti i fedeli.
Naturalmente, da una parte e dall’altra delle vie, si trovano diverse categorie di spettatori quali anziani, curiosi, amanti dello spettacolo e/o del folklore!
Durante la celebrazione animata dal nostro piccolo coro parrocchiale, abbiamo sentito con accurata attenzione l’omelia del nostro Vescovo Mauro che, nello spirito della liturgia della Parola del giorno, ha invitato i fedeli a saper “scegliere chi servire: Dio o gli dei?”
Giosuè sceglie Dio e così anche il popolo, scelgono di servire il Signore. Se il popolo in Egitto era stato schiavo del Faraone cioè non libero, ora scegliendo di servire Dio, il totalmente libero ed amante delle sue creature, non si pone sotto la schiavitù di dei che promettono felicità ma rendono schiavi, bensì di un Dio che chiede sì adesione a Lui e ai suoi comandi ma perché il popolo viva nella vera libertà che non è anarchia, ma obbedienza a un Padre che ci ama e rispetta.
Anche nel Vangelo c’è questo invito a scegliere. Gesù dice che solo chi vive secondo lo spirito e non secondo la carne può comprendere quanto Lui dice. Alcuni prendono paura: pensano “se la croce è la via per andare al Padre, noi non siamo disposti a seguirla” e se ne vanno… Allora Gesù chiede ai suoi, come chiede anche a noi oggi: “Volete andarvene anche voi?” E Pietro gli risponde: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”.
Scegliere! Ecco l’invito che viene dalla liturgia di oggi. E pare strano in un mondo dove non si è molto abituati a optare, a fare una scelta piuttosto di un’altra, che ci venga fatta questa proposta. Mossi dallo Spirito aderiamo alla proposta di amore e libertà del Signore, aderiamo a Lui e alla sua Parola ed evitiamo gli idoli che ci promettono felicità illusorie, immediate, ma poi ci lasciano vuoti.
Lo raccomando soprattutto ai giovani. Non fidatevi di chi vi promette felicità a basso prezzo, a chi vi fa credere che possiate vivere anche senza Dio… San Nicola sia per noi di esempio. È vissuto tanti anni fa ma ha scelto Dio. In un periodo di persecuzioni lui non ha avuto paura di aderire a Dio. Sentendosi tanto amato è stato un grande santo della carità.
È stato poi un uomo libero. Diventato Vescovo, al Concilio di Nicea di cui il prossimo anno celebreremo i 1700 anni, seppe schierarsi contro Ario. San Nicola scelse da che parte stare, difese l’unità della Trinità con l’esempio del mattone che pur essendo fatto di terra, acqua e fuoco è un solo mattone, così anche Dio è Padre, Figlio e Spirito Santo, ma un solo Dio.
Un uomo, dunque, Nicola, fedele e che insegna anche a tutti noi di scegliere, di non rimandare le scelte e di vivere conseguentemente anche a rischio di essere contestati per la nostra fede ed adesione a Cristo.
Conclusa la processione in onore del santo patrono Nicola, prima di impartire la benedizione finale sul popolo, Sua Eccellenza Mons. Mauro, nostro Vescovo, ha fatto un ultimo invito ai fedeli presenti di diventare come dei fuochi d’artificio che, con la loro bellezza multicolore, spandano la gioia della scelta di Dio, di servirlo in mezzo ai fratelli affinché la Pace sia, per intercessione di san Nicola. Evviva san Nicola!
Desiderio Maiema, parroco