Non potevamo tacere. Non potevamo soffocare il grido di pace che alberga nei cuori degli uomini di buona volontà. E così, la sera di Martedì Santo, giorno della Via Crucis da sempre per i fedeli della parrocchia di San Michele Arcangelo di Tivoli, ci siamo messi alla sequela del servo sofferente, leggendo la Passione secondo Luca e meditando sul dolore che la guerra sparge tra i popoli. Le cadute di Cristo sotto il peso della Croce sono diventate le cadute di un’umanità dilaniata dai colpi di mortaio; il Cireneo che aiuta Gesù a portare la Croce, diventa il volto dei soccorritori che accolgono i profughi e il volto di chi scava la nuda terra per dare ai morti una degna sepoltura; il luogo del cranio, il Golgota, diventa il luogo dove uomini insensati crocifiggono un innocente. Eppure Gesù, uomo dei dolori che ben conosce il patire, ha solo parole di misericordia. E accoglie il pentimento del buon ladrone che vuole essere ricordato, portandolo in Paradiso. Nel corso delle letture bambini e ragazzi della comunità hanno ricoperto la Croce posta sul presbiterio con drappi di stoffa a formare l’arcobaleno della pace con i suoi sette colori dell’iride.
Ivana Imperatori