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Stando alle iscrizioni sulla facciata dell’edificio e su un dipinto custodito in sacrestia, l’attuale Basilica Cattedrale fu intitolata a san Lorenzo nel 1650 dal cardinale Giulio Roma, autore della sua ricostruzione dopo l’abbattimento del duomo medievale, mentre la consacrazione solenne avvenne diciannove anni dopo, il 27 ottobre 1669, per opera del successore, il cardinale Marcello Santacroce.
I motivi per cui la Basilica fu oggetto di due distinte cerimonie ci sono ignoti. Si potrebbero fare solo delle ipotesi. Ad esempio, poiché il 1650 fu un anno giubilare, forse il Roma volle far coincidere la conclusione dei lavori con questo importante avvenimento della Chiesa universale.
Resta il fatto che la data del 27 ottobre segna tradizionalmente il ricordo della solenne consacrazione a Dio del rinato luogo di culto tiburtino, da sempre associato alla memoria del martire Lorenzo. Questo 353mo Anniversario verrà solennemente ricordato la settimana prossima con la Messa, alle 18, presieduta dal Vescovo insieme al Capitolo e ai Sacerdoti della Città. Il suo significato si inserisce oggi nel contesto del processo sinodale giunto al suo secondo anno di lavori. Come ha recentemente ricordato mons. Parmeggiani, il camminare insieme, fatto di ascolto e testimonianza, deve ormai diventare “lo stile permanente del nostro essere Chiesa-popolo di Dio”. Un popolo che è chiamato a riunirsi gioiosamente nella Cattedrale, luogo dove ha sede la Cattedra del Vescovo, per avere la forza di annunciare Cristo risorto in un mondo che cambia, come un cuore che assorbe e restituisce l’Amore trinitario.
Antonio Marguccio