La presentazione della lettera pastorale “Perché il cuore arda”
Giovedì 21 settembre, Mons. Vescovo si è incontrato con il presbiterio delle diocesi di Tivoli e di Palestrina presso il santuario Nostra Signora di Fatima in San Vittorino Romano per l’assemblea del Clero. Dopo la preghiera dell’Ora Terza Mons. Parmeggiani ha illustrato la nuova lettera pastorale Perché il cuore arda, nell’anno della fase sapienziale del cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia. Questa lettera, che sarà da stimolo per un lavoro di riflessione per questo anno 2023/2024, troverà poi un momento di verifica durante l’Assemblea diocesana di fine anno pastorale che si terrà nel mese di giugno.
Sono vari gli spunti di riflessione che la Lettera offre a tutti i fedeli: dall’impegno a mettere sempre più al centro della nostra vita personale e comunitaria la Parola di Dio – a tal proposito quest’anno a guidare il cammino della nostra Chiesa sarà la Prima Lettera ai Corinti – al desiderio che le nostre comunità siano “autentici luoghi spirituali” che coniughino insieme l’ascolto della Parola e il mistero dell’Eucaristia; dall’invito a coltivare una memoria grata a Dio per il cammino che abbiamo percorso, alla sottolineatura di come resti ancora centrale la trasmissione della fede, sempre a partire dalla nota pastorale Cristiani non si nasce, ma si diventa, nel cui spirito si innesca anche la nuova proposta di un cammino catecumenale per la preparazione alla vita matrimoniale. Successivamente don Gianluca Zelli, direttore dell’ufficio catechistico, ha illustrato un nuovo frutto della Nota pastorale: un nuovo documento dal titolo C’è qui un ragazzo che aiuta a guidare il tempo della mistagogia nelle parrocchie. Partendo dal brano evangelico di Gv 6, 1-14, si propone un itinerario mistagogico per i ragazzi e le ragazze che hanno ricevuto i sacramenti dell’Iniziazione cristiana, che sarà presentato ai tutti i fedeli nel pomeriggio di domenica 24 settembre, giorno del convegno di inizio anno pastorale 2023-2024 sul tema: Formarsi alla fede e alla vita.
Daniele Masciadri