Si è svolta a San Vittorino Romano, nel Santuario di Nostra Signora di Fatima, giovedì 9 giugno, l’assemblea del Clero delle Diocesi di Tivoli e Palestrina. Dopo la Veglia di Pentecoste, l’assemblea è stato un modo per fare il punto della situazione del cammino sinodale nelle nostre diocesi, sia sul lavoro fatto, sia su quello che ancora c’è da fare.
L’invito rivolto dal Vescovo è quello di riflettere su tre “cantieri di ascolto”.
Il primo cantiere riguarda la corresponsabilità e la formazione dei laici, per passare da una Chiesa dove i laici sono considerati “collaboratori” a “corre-sponsabili”, valorizzando così il carisma dei laicato.
Un secondo cantiere riguarderà poi un maggior ascolto dei “mondi”. Dall’ascolto sinodale abbiamo scoperto infatti come la Chiesa non abbia più contatto con diversi mondi: giovani, cultura, varie categorie di professionisti, politici, poveri, fragili, e mondi anche più lontani, senza perdere di vista che accogliere non significa legittimare. C’è poi un terzo cantiere: quello delle strutture. L’intento è cercare di valorizzare la dimensione “casa”, ossia della Chiesa domestica e della parrocchia chiamata a divenire sempre più comunità-casa, aperta a tutti coloro che vivono su un territorio, per aiutarli a lasciarsi irrorare dall’acqua salvifica di Cristo per camminare insieme. Questo comporta, a livello pratico, anche un maggior snellimento delle strutture ecclesiali.
Dopo la relazione del Vescovo tutti i partecipanti si sono divisi per vicarie interrogandosi su due domande: cosa c’è stato di positivo/negativo in questo tempo di ascolto sinodale e quale potrebbe essere un quarto cantiere di lavoro per la vita della nostra Chiesa diocesana di Tivoli e di Palestrina. Al termine di un momento di condivisione delle tematiche emerse nei gruppi, c’è stata la conclusione del Vescovo, che ha espresso soddisfazione per l’incontro ricco di contributi.
Daniele Masciadri