L’Assemblea del Clero a San Vittorino

Lunedì 27 settembre i sacerdoti, i religiosi ed i diaconi delle diocesi di Tivoli e di Palestrina si sono incontrati presso il santuario Nostra Signora di Fatima per l’Assemblea generale del clero. Il tema principale è stato il cammino sinodale intrapreso dalla Chiesa italiana. “Camminando insieme, e insieme riflettendo sul percorso compiuto, la Chiesa potrà imparare da ciò che andrà sperimentando, quali processi possono aiutarla a vivere la comunione, a realizzare la partecipazione, ad aprirsi alla missione”, si legge sul sito internet dedicato al sinodo 2021-2023.

Dopo la preghiera iniziale, il vescovo Parmeggiani ha, a titolo introduttivo, presentato le diverse tappe del cammino sinodale, insistendo sui tre verbi che accompagnano questo percorso ecclesiale: ascoltare, cercare e proporre.

La riflessione principale del giorno è stata guidata da don Massimo Grilli, noto esegeta e professore di Sacra Scrittura, ed ha riguardato il tema del cammino sinodale lucano. Il relatore ha da subito indicato che in Luca l’idea del cammino si riferisce alla Parola di Dio che da Gerusalemme giunge a Roma. Commentando il capitolo 15 del libro degli Atti degli Apostoli, che secondo la sua interpretazione delinea un “prima” e un “dopo”, Grilli ha fatto vedere che il cammino di cristianità coinvolge fin dagli inizi della Chiesa diverse sensibilità culturali con ovvie difficoltà e problemi che poi vengono risolti.

Sono quattro infatti le tappe di questo percorso: il problema, il dibattito, la soluzione (decisione), la condivisione (della decisione) con la comunità.

Il discernimento per la decisione, dopo l’ascolto, si compie sempre secondo il progetto salvifico di Dio. Diversamente da Paolo, Luca non puntualizza sul problema, ma mette in evidenza la soluzione trovata. Il viaggio attraverso il libro degli Atti degli Apostoli ha permesso al relatore di focalizzare l’attenzione su alcuni passi sinodali significativi negli scritti lucani: il capitolo 4, in particolare, che descrive la prima comunità come una famiglia unita intorno alla Parola di Dio e al pane eucaristico, mettendo tutto in comune; il caso dell’assemblea di Gerusalemme, della comunità multiculturale di Antiochia ed il ruolo di figure come Pietro, Paolo, Giacomo (fratello del Signore).

Cosa ritenere in sintesi?

La sinodalità non è solo una componente della Chiesa, ma è il modo di essere e di fare Chiesa. I cristiani sono compagni di viaggio; è una sinfonia di tutte le componenti della Chiesa nella loro diversità e alterità. Non si tratta di un’assemblea riservata alla gerarchia. Ciascuno, nella sua diversità, con lo spirito ricevuto, prende parte al cammino sinodale.

Il cammino sinodale lucano mette in luce la comunione spirituale; in effetti, nell’assemblea sinodale, le relazioni nascono non dal senso, ma dallo Spirito che è il fondamento del cammino sinodale, interamente basato sulla Parola di Dio.

Le tappe di questo cammino sono prima di tutto l’ascolto senza simulazione, assumendo l’alterità; il discernimento alla luce del progetto salvifico di Dio; la decisione dopo una elaborazione da parte di tutta l’Ecclesia; infine l’obbedienza alle decisioni nella libertà e verità.

Roberto Sisi