L’assemblea del clero di fine anno

Prosegue il percorso per la pastorale integrata, «insieme» la parola chiave

«Per una pastorale integrata a partire dalla nota pastorale Cristiani non si nasce ma si diventa». Questo è stato il tema del giorno per l’ultima assemblea di questo anno del clero delle diocesi di Tivoli e di Palestrina tenutasi al santuario di San Vittorino Romano in data 21 giugno 2023.

Celebrata l’ora terza, il vescovo Mauro Parmeggiani hai introdotto i lavori dell’assemblea annunciando quanto la Chiesa italiana intende realizzare nel prosieguo dei lavori del Sinodo, dai quali le chiese particolari partiranno per programmare il lavoro a livello locale. Mentre la prima parte è stata caratterizzata dall’ascolto reso concreto attraverso i lavori dei cantieri, la seconda parte sarà fatta dal discernimento che si snoderà in 5 costellazioni.

Principalmente si tratterà della missione secondo lo stile della prossimità; dei linguaggi, dialogo con la cultura e il contesto culturale; della formazione alla fede e alla vita; della corresponsabilità e ministerialità attraverso gli organi di partecipazione; delle strutture materiali e amministrative. Visto il lavoro già avviato, tendenzialmente il Vescovo intende proporre a tutta la comunità diocesana di proseguire il cammino pastorale secondo il terzo punto, ovvero la formazione alla fede e alla vita, la riscoperta del noi umano, la formazione delle guide in divenire.

I partecipanti all’assemblea hanno dato parere favorevole alla proposta del Vescovo. Al secondo punto figurava la restituzione dei contributi delle varie vicarie circa la nota pastorale citata sopra. In molti, abbiamo accolto questa proposta come una grande opportunità pastorale. Un cambiamento si impone dallo stesso fatto che ciò che è stato fatto fino adesso si è rivelato fallimentare in riferimento ai risultati.

La sfida è grande in quanto l’applicazione della proposta pastorale contenuta in questa nota è veramente alta. Le difficoltà sono legate alla fatica nell’accogliere il cambiamento, la mancanza delle risorse umane per collaborare a tale applicazione, i tempi lunghi inerenti alla proposta e contrastanti con la mentalità odierna che pretende il tutto e subito. Sarà necessario dunque un cammino graduale, unificare le prassi almeno a livello vicariale, promuovere la Comunione e la collaborazione tra i sacerdoti stessi, e tra loro e i laici. Ci vorrà dunque un aiuto reciproco, un accompagnamento da parte degli uffici di curia a favore delle singole comunità parrocchiali o vicariali.

In sintesi, la parola chiave sarà “insieme”. Quest’ultima implica la compresenza ovvero esserci; la complementarietà che significa “essere con”; la corresponsabilità che si traduce con “essere per”.

Per questo, si intende promuovere un volto di una chiesa incarnata capace di leggere i segni dei tempi, una chiesa sinodale che sappia riconoscere i desideri le attese e i bisogni della gente, una chiesa profetica che sappia portare Dio all’uomo e la donna di oggi. Si è proceduto quindi con le domande ed i contributi dei partecipanti, con una grande franchezza. Si è concordato che è importante allargare le conoscenze della nota pastorale al popolo di Dio. 

Cyriaque Niyongabo