Per una Chiesa bella che sia “casa” pronta ad accogliere, servire e ascoltare
«Tutti siamo consapevoli di quanto sia importante impegnarsi nella catechesi muovendosi tra la fedeltà a Dio e la fedeltà all’uomo». Con queste parole il vescovo Mons. Mauro Parmeggiani ha aperto l’Assemblea Diocesana lo scorso sabato, 26 novembre. Presso il Santuario N.S. Di Fatima a San Vittorino Romano si sono incontrati catechisti e accompagnatori dei genitori di Tivoli e Palestrina per guardare insieme il volto della nostra Chiesa, alla luce del cammino sinodale intrapreso un anno fa e tuttora in corso, sempre guidati dalla Nota Pastorale “Cristiani non si nasce ma si diventa”. Le riflessioni sono state affidate alla Professoressa Rosalba Manes, biblista presso la Pontificia Università Gregoriana e a Don Valentino Bulgarelli, direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale. Dopo il saluto di benvenuto e l’accoglienza affidata all’équipe dell’UCD diretto da don Gianluca Zelli, il vescovo Parmeggiani ha sottolineato quanto sia necessario qualificare sempre più il servizio svolto da catechisti e accompagnatori, attraverso una formazione spirituale, teologica e metodologica che permetta di entrare in una relazione significativa con ragazzi e adulti, facendo altresì dell’ascolto una peculiarità costante all’interno delle nostre comunità parrocchiali.
La dottoressa Manes ha poi condotto una profonda meditazione sul testo di Luca (10, 38-42) dal titolo “A Betania per scegliere la parte migliore”. L’interrogativo di sempre verte su chi delle due sorelle abbia svolto il giusto compito nell’accogliere la visita fatta loro da Gesù: l’operosa Marta oppure la contemplativa Maria? Entrambe le figure di colei che lo serve e di colei che lo ascolta, rappresentano i due pilastri della Fede: l’accoglienza di Gesù nella “casa dell’amicizia”, si esprime con il darsi da fare di Marta e con l’attenzione estatica di Maria, seduta ai piedi del Maestro. Il Messia itinerante che si fa compagno di viaggio per gli uomini e le donne di tutti i tempi, ci fa però comprendere come l’ascolto della sua Parola abbia la priorità: è quella parte migliore che non ci sarà tolta.
Suor Anna Nobili ha poi reso vivo il passo del Vangelo lucano con una commovente danza eseguita dalle ragazze della scuola Holy Dance, in una coreografia tutta incentrata sul servizio e sull’ascolto della Parola. Nel secondo intervento, don Valentino Bulgarelli ha posto un interrogativo significativo e attuale: quale Chiesa siamo chiamati ad essere oggi? La domanda ha riportato alla memoria il punto da cui eravamo partiti: la tragedia della pandemia che ci ha costretti tutti a ripensarci. Dopo la fase dei catechisti del web, oggi dobbiamo fare i conti con una loro drastica riduzione, così come si è ridotta la presenza alla Messa domenicale: troppi si sono adagiati sulla visione delle celebrazioni in streaming. Allora è bene ricominciare a seminare fiducia attraverso quell’intelligenza che sa fare un buon uso degli strumenti tecnologici, ma che sa anche dare spazio alla creatività, dono dello Spirito Santo, per una Chiesa bella che non sia un “museo”, ma che sia “casa” pronta ad accogliere, servire e ascoltare l’umanità intera.
La preghiera ha suggellato il fruttuoso pomeriggio di scambio tra coloro che camminano insieme.
Ivana Imperatori