Le celebrazioni natalizie del Vescovo

«Rinasca il Signore Gesù nei nostri cuori e porti ancora pace nella verità e nella giustizia»

Nella cattedrale di San Lorenzo Martire in Tivoli il Vescovo ha celebrato la Messa della Notte di Natale dopo l’Ufficio delle Letture.

«Come i pastori nella notte di Betlemme, vegliamo e celebriamo l’incontro di Dio con il suo popolo. Celebriamo la nascita di Gesù nella povertà del presepio» ha aperto così la sua riflessione monsignor Parmeggiani, andando poi a contestualizzare storicamente la nascita di Gesù, durante il regno di Cesare Augusto, che indice un censimento, per sapere il numero degli abitanti della Palestina, su quanti egli avesse il potere. «È la tentazione della “cosificazione” delle persone – ha detto – quella tentazione alla base di tanti rapporti sbagliati tra gli uomini, tra uomini e donne, tra generazioni … dei femminicidi, delle guerre grandi o piccole che siano…

Ma durante questo censimento nasce una creatura nuova, non classificabile. Certo è un uomo, figlio di Giuseppe della discendenza di Davide. Ma è anche vero Dio. Un uomo-Dio che andrà fuori da ogni schema e che incuterà timore a chi detiene e deterrà il potere umano lungo i secoli e i millenni perché la sua logica sarà quella dell’amore, del servire senza trattenere, dell’amare senza riserve ogni suo figlio e fratello, ogni uomo che è in questo mondo».

Il Vescovo ha dunque richiamato alcuni elementi del presepe, cioè le fasce in cui Gesù viene avvolto da Maria, la mangiatoia nella quale il bimbo viene deposto, come cibo per ogni uomo, richiamando l’Eucaristia. «Nel primo Presepio, vedete, non c’era il Bambino nella mangiatoia – ha poi detto riferendosi al presepe di Greccio – ma a qualcuno dei presenti sembrò di vedere un bambino privo di vita, che Francesco destò “da quella specie di sonno profondo”. Allo stesso modo, racconta Tommaso da Celano, per opera della grazia di Dio che agiva per mezzo di Francesco, “il fanciullo Gesù fu risuscitato nei cuori di molti, che l’avevano dimenticato, e fu impresso profondamente nella loro memoria amorosa”». L’auspicio del Vescovo è che rinasca il Signore Gesù nei nostri cuori e che porti ancora pace nella verità e nella giustizia.

La mattina di lunedì 25 dicembre il Vescovo ha presieduto la Messa nella Cattedrale di Sant’Agapito Martire a Palestrina ed ha ripreso la riflessione di Tommaso d’Aquino per spiegare il Prologo di Giovanni: «Il Verbo che era presso Dio ed era Dio “assunse la nostra natura, affinché, fatto uomo, facesse gli uomini dèi”».

«Venendo nel mondo – ha poi proseguito – ci rivela la sua gloria. Ma la sua gloria, si rivela proprio tramite una detronizzazione, uno svuotamento di se stesso, tanto è importante per Lui stabilire un contatto con noi». Chiediamo di accogliere Gesù nella nostra vita, viviamo come Lui.

Maria Teresa Ciprari