Proponiamo un viaggio alla scoperta delle chiese giubilari delle diocesi di Tivoli e di Palestrina. In data 15 agosto il vescovo Mauro Parmeggiani ha stabilito quali siano le chiese giubilari visitando le quali i fedeli potranno conseguire l’indulgenza plenaria, secondo le consuete indicazioni della Chiesa in materia e le per la durata dell’anno giubilare ordinario 2025 (29 dicembre 2024 – 28 dicembre 2025).
Per la Diocesi di Tivoli, oltre alla cattedrale di San Lorenzo Martire, sono state costituite chiese giubilari: il santuario Beata Vergine delle Grazie di Quintiliolo, in Tivoli; Santa Maria delle Grazie Madonna della Mentorella, nel comune di Capranica Prenestina e il santuario Nostra Signora di Fatima in San Vittorino Romano.
Nella diocesi tiburtina, il santuario sicuramente più caro ai fedeli è quello della Vergine di Quintiliolo, che si incontra scendendo da Tivoli sulla Via della Montanara a nord est della città. Qui i tiburtini venerano da sempre la “loro” Madonna, la Vergine di Quintiliolo appunto. Il toponimo deriva dalla gens dei Quintilii proprietari della villa con relativo fondo del console romano, Quintilio Varo, i cui resti murari sono ben in evidenza essendo situati a pochi metri dalla chiesetta.
In essa si conserva un dipinto su tavola, databile alla prima metà del XIII secolo, raffigurante la Madonna tanto venerata. Questo dipinto, così narra una leggenda, sarebbe stato trovato da un contadino, sant’ Isidoro, mentre arava con i suoi buoi la terra posta nelle vicinanze dei ruderi della villa quintiliana.
Gli animali ad un certo punto si sarebbero rifiutati di andare avanti inginocchiandosi in quanto, dai solchi della terra appena arata, era miracolosamente emerso il ritratto. Aldilà della leggenda, che ricorda quella di altri santuari, è storicamente accertato che la tavola, riproducente la Madonna di Quintiliolo, fu donata dai padri benedettini di Subiaco.
Il santuario fu completamente rifatto tra il 1757 ed il 1766 ed è famoso perché qui nel 1803 lo scrittore Chateaubriand, una domenica, venendo da Roma, compose la “Preghiera del pellegrino”.
Dal 2013 è divenuto diocesano grazie all’intervento di Sua Eccellenza mons. Mauro Parmeggiani.