«La missione fondamentale della Chiesa è condurre gli uomini e le donne ad un’esperienza di Dio, a una vita in relazione con Dio (…) Ci sono dei passi che dobbiamo compiere lungo il cammino che è davanti a noi. Ci viene in aiuto la parola del Salmo: “lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (119,105). È la Parola di Dio a portare la luce anzi ad essere luce per il cammino della nostra Chiesa. Nell’anno pastorale 2024-2025 fermeremo dunque l’attenzione alla centralità della Parola di Dio, intorno alla quale costruire la comunità, come momento sorgivo del nostro essere e del nostro agire personale e comunitario».
A questo invita il Vescovo Mauro, nella Lettera Pastorale “All’improvviso dal cielo” dove indica la direzione del cammino: un ritorno “al principio” alla sorgente del nostro essere. Ma qual è il principio? Questa la provocazione che troviamo nel testo della Lettera.
Quale sorgente siamo chiamati a riscoprire? La relazione sincera con il Maestro, per tornare ad una spiritualità autentica, al di là di programmi, formule e strutture.
Fermarsi dalle tante cose e dalle attività fatte anche in nome di Dio, che spesso distraggono da Dio stesso, fare silenzio dalle parole troppo e solo umane, rientrare in se stessi, sono gli atteggiamenti necessari per creare il “vuoto” del silenzio sacro nel quale risuona la Parola di Dio che è centrale nella vita del cristiano e della Chiesa, che da essa nasce e su di essa si fonda (cfr. Verbum Domini,3). In questo ritorno al principio, la nostra Chiesa riscopre la strada dell’ascolto, l’antico e prezioso metodo della Lectio Divina vissuta nella modalità che congiunge insieme la dimensione personale ed intima con quella ecclesiale, perché, ci ricorda il Vescovo, «i grandi doni che Dio fa sono sempre legati alla dimensione della comunione e sono “per” la comunione» (Lettera Pastorale).
Dall’ascolto, vissuto “insieme”, nasce la comunione autentica, che “non si decide a tavolino, non si sceglie, non può essere il frutto di uno sforzo umano, né l’obbedienza ad un progetto”, che hanno piuttosto funzione di recinto, ma è il frutto di un radunarsi intorno al Pastore, ascoltarne la voce e quindi divenire un solo gregge (cfr.Gv.10). È questo lo spirito che anima il cammino di Lectio Divina che le comunità vivranno nelle Vicarie nel tempo di Avvento. Saranno momenti preziosi vissuti nell’autentica esperienza dello Spirito, che ancora scenderà su coloro che “si trovano nello stesso luogo” fedeli alle prima comunità radunata nel Cenacolo (cfr. At.2,1) che è modello di riferimento, essendo anche l’icona biblica di questo anno. Così la nostra Chiesa tornerà a scegliere “la parte migliore che non le sarà tolta”.
Gianluca Zelli