Da diversi anni la Commissione per l’ecumenismo e dialogo della Conferenza episcopale laziale organizza una giornata di approfondimento su un tema specifico. Quest’anno il convegno tenutosi il 13 marzo nella residenza Fraterna Domus a Sacrofano ha avuto come tema “Giovani generazioni, fragilità, sogni e attese in un tempo segnato dal conflitto e dall’incertezza”, l’argomento è nato dalla riflessione sul dilagare del disagio tra le nuove generazioni. All’inizio della mattinata tutto ciò è stato narrato da alcuni giovani del Lazio che hanno preparato interventi video, in cui raccontavano le lore paure ed incertezze, ma anche le cose belle vissute in questi ultimi anni, caratterizzati dalla pandemia, dalle guerre e dal dilagare di violenza di ogni tipo. La relatrice principale è stata la professoressa Daniela Lucangeli, docente di psicologia dello sviluppo e della socializzazione presso l’università di Padova. La docente è partita dal concetto di persona nella sua interezza,
come corpo e anima, per arrivare a raccontare il disagio che ogni essere umano prova quando fa esperienza di ciò che fa male e come attraverso la pelle è possibile avere una sensazione immediata del male, tanto che il cervello manda subito un messaggio di allerta che si trasforma, il più delle volte, in chiusura, portando a vere e proprie patologie.
In questo tempo di smarrimento, il compito degli adulti è saper intercettare le difficoltà dei giovani, per poterli accompagnare, ascoltare e valorizzare senza alimentare ansia da prestazione. Nella seconda parte della mattinata hanno dialogato rappresentanti di diverse Chiese e religioni sul tema delle fragilità; ritornava nell’intervento di ciascuno la necessità di sostenere e trovare spazi di vero confronto aperto senza pregiudizi.
Alcuni hanno sottolineato come nelle Sacre Scritture spesso Dio ha parlato proprio ai giovani, affidandogli messaggi importanti. La giornata si è conclusa con una domanda provocatoria di un giovane, che chiedeva cosa gli adulti si aspettano da momenti di confronto con loro. La risposta di don Marco Gnavi, segretario della Commissione ecumenica e del dialogo, è stata disarmante nella sua semplicità: gli adulti vorrebbero solo stare accanto ai giovani per sostenerli ed incoraggiarli a vivere una vita bella e di senso, rispettando le loro scelte ed i loro talenti.
Melissa Cicerone, Elena Petralli