Quaranta ore di tempo, per approfittare della presenza di Gesù nel Sacramento Eucaristico, sono state concesse alla popolazione olevanese nei giorni precedenti il triduo pasquale, come avviene ormai da molti anni. È infatti una tradizione che da sempre si ripropone nella parrocchia di Santa Margherita in Olevano (nella chiesa di S. Rocco tale esposizione viene fatta nel periodo di Carnevale), dove il racconto della Passione di Cristo, che rapisce le emozioni dei fedeli durante la celebrazione della domenica delle Palme, terminante con il racconto della reposizione di Gesù nel sepolcro, viene fatto seguire dall’adorazione continua di Gesù Eucarestia, che proprio per quaranta ore, secondo il computo realizzato da sant’Agostino, rimase in quella tomba terrena. Le Quarantore iniziano il lunedì santo, per terminare il mercoledì, in un succedersi di preghiere continue e soprattutto nella presenza costante di fedeli che si alternano per non lasciare solo il sacramento esposto nel barocco ostensorio, nella chiesa parrocchiale, solo in questa speciale occasione. C’è da dire che purtroppo non c’è più la capillare organizzazione dei tempi passati, quando i diversi “ quartieri “ di Olevano, si scandivano gli orari in cui essere presenti in chiesa, per garantire una copertura e una preghiera ininterrotta, ma ancora oggi le persone di più lunga memoria e solida fede ricordano ai giovani che è necessario trovare del tempo per andare a “fare l’ora”. Ogni giornata si conclude con la celebrazione dell’ “ora dei fratelli”, in cui la Messa è partecipata dalle confraternite.
Emanuela Vittozzi