Le Quarant’ore prenestine alla Santissima Annunziata

Per antica tradizione la parrocchia della Santissima Annunziata ospita per tre giorni tutte le parrocchie della città che si avvicendano nel sostare innanzi al Santissimo Sacramento. Quest’anno, oltre al padre predicatore don Samuele Orlandi, che ha presieduto i Solenni Vespri del primo giorno, la Messa e la compieta di lunedì e la Messa solenne conclusiva di martedì mattina, sono state presenti per l’animazione dei diversi momenti di preghiera “le Figlie di San Giuseppe di Rivalba”. Queste hanno come carisma specifico quello eucaristico giuseppino, cioè provvedere a tutto il necessario perché Gesù sia presente in mezzo a noi tramite l’Eucaristia, così come san Giuseppe lo provvide di tutto. Le Quarantore rimangono ancora un appuntamento tanto caro al popolo dello Scacciato, che, con amore attende ogni anno questo evento di grazia.  Tra le manifestazioni del culto eucaristico esse restano ancora attuali. Una volta le Quarantore erano così diffuse e così solenni da costituire un vero e proprio tempo di rinnovamento, spirituale e sociale, di preghiera e di penitenza, di profonda comunione tra il clero e il popolo, tra ricchi e poveri, tra superiori e sudditi. La storia dice che, durante i giorni della solenne esposizione, le città cambiavano fisionomia: i negozi chiudevano; i lavori dei campi erano sospesi; le barriere sociali cadevano e la fede rifioriva nel cuore della gente che imparava a pregare e a meditare. L’adorazione coinvolgeva tutte le categorie di persone che, giorno e notte, si avvicendavano in preghiera, spesso in modo inventivo e spontaneo, per quaranta ore davanti a Gesù Eucaristia. Per tre giorni si stabiliva quasi una tregua dei perché «i violenti diventavano mansueti; i ladri restituivano il maltolto; i falsari diventavano onesti; i nemici si riconciliavano; la gioventù si innamorava di Dio e i sacerdoti non si allontanavano dall’altare e dai confessionali». E questo perché le Quarantore pian piano avevano acquistato lo stile, l’importanza e l’efficacia di una vera e propria missione popolare.

Bruno Sperandini