Lettera per Nazzareno Lanciotti

Carissimi fratelli e sorelle,

in questo giorno in cui la Chiesa ricorda l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale, è con gioia che desidero portare tutti a conoscenza di quanto il 14 aprile u.s. è stato reso noto dalla Sala Stampa Vaticana ossia che il Papa ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante il martirio del Servo di Dio NAZZARENO LANCIOTTI, Sacerdote diocesano; nato il 3 marzo 1940 a Roma e morto in odio alla fede il 22 febbraio 2001 a São Paulo (Brasile).

Don Nazzareno era uno dei “nostri”. Entrò infatti da ragazzo nel Seminario di Subiaco dove si preparò al sacerdozio insieme ad alcuni nostri sacerdoti: Mons. Felicetto Gabrielli, Mons. Benedetto Serafini ed altri sparsi per l’Italia o già passati all’altra riva come Don Giuseppe Ciucci, amato Parroco di Arcinazzo Romano che con Don Lanciotti partì per il Brasile con l’Operazione Mato Grosso. Divenuto sacerdote in un periodo di abbondanza di Clero, il 29 giugno 1966, Don Nazzareno fu inviato a Roma dove fu Parroco e poi con il permesso dell’Abate Gavazzi partì missionario in Brasile nello Stato del Mato Grosso.

Nel 1972 si stabilì nel villaggio di Jaurù, sul confine tra Brasile e Bolivia dove si spese per il bene spirituale e materiale della popolazione che mancava di energia elettrica, acqua, mezzi di comunicazione, servizi e scuole.

Innamorato di Gesù Eucaristia e della Madonna si spese con generosità ed entusiasmo per la sua gente: costruì una parrocchia che oggi conta circa 20.000 abitanti, raggiunse molte comunità rurali, istituì nella sua Parrocchia l’Adorazione Eucaristica Perpetua, per la custodia delle Cappelle rurali formò 200 ministri straordinari della Santa Comunione. Nel 1972 costruì un dispensario che poi divenne un ospedale nel quale ci si specializzò per difendere la vita fin da prima della nascita. Fondò una Casa per anziani per l’assistenza agli infermi abbandonati. Per formare sacerdoti e laici dediti al servizio della Chiesa nel 1978 fondò una scuola, sempre nel 1978 fondò una scuola per bambini, nel 1981 il Seminario Minore da cui uscirono una decina di sacerdoti. Innamorato della comunione presbiterale e della Madonna fu un membro entusiasta del Movimento Sacerdotale Mariano di cui divenne responsabile nazionale per il Brasile. Fu un vero apostolo per tutto il Brasile dove si recò in molte diocesi per predicazioni ed incontri del Clero.

Si impegnò molto nella lotta contro i mercanti di prostituzione ed i trafficanti di droga che operavano sulla frontiera tra Brasile e Bolivia.

Nella sera dell’11 febbraio 2001 due malviventi incappucciati – uno era un killer professionista – entrarono nella sua casa mentre cenava ed uno dei due avvicinandosi al suo orecchio gli disse: “Io sono il demonio… sono venuto per ammazzarti perché ci dai troppo fastidio” e gli sparò due colpi di pistola alla nuca. Rimase tra la vita e la morte fino al 22 febbraio 2001 quando dopo aver perdonato i suoi uccisori ed offerto la sua vita per la Chiesa, il Papa, per la sua Parrocchia e per il Movimento Sacerdotale Mariano, morì santamente.

Mentre attendiamo il giorno della sua elevazione agli onori degli altari ringraziamo Dio per aver donato alla Chiesa e al mondo un prete- martire a cui guardare e al quale noi sacerdoti poterci ispirare nella generosità e nella dedizione a Dio e al suo popolo e al quale tutti i fedeli potranno guardare affinchè si viva il sacerdozio comune donando tutto noi stessi per Dio e per i fratelli e sorelle in umanità in un mondo tanto bisognoso di amore, di perdono e di speranza.

Grati a Dio per questo “santo della porta accanto” nei prossimi mesi ci impegneremo a conoscerne meglio la figura, l’opera e la spiritualità per prepararci al momento della sua beatificazione.

Che Don Nazzareno, dal Cielo, ottenga numerose e sante vocazioni sacerdotali alla nostra Diocesi di Tivoli e di Palestrina!

+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina