Ad un anno dall’inizio del conflitto continua l’accompagnamento di donne e bambini, ed oggi, in tutta l’Italia, si prega per le vittime, invocando la pace
Continua l’impegno della Caritas Diocesana di Palestrina in favore dei profughi ucraini sul territorio. Oltre all’accompagnamento e al sostegno che le nostre Caritas Parrocchiali assicurano a tutti gli utenti, questa Caritas sta portando avanti una tanto bella, quanto impegnativa esperienza di accoglienza diretta. Visto il prolungarsi del conflitto, i nostri ospiti si sono interrogati sul futuro: alcuni hanno deciso di rientrare in Ucraina nelle zone più lontane dal fronte, altri hanno scelto di muoversi sul territorio Europeo, altri ancora sono rimasti sul territorio nazionale, in ogni caso abbiamo provveduto ad accompagnare ed orientare tutti loro, sperando di far ritrovare o ricreare una certa stabilità a ciascuno.
Come sappiamo il Consiglio dei Ministri del 23.2.2023 ha deliberato la proroga, fino al 31 dicembre 2023, dello stato di emergenza relativo al conflitto, conseguentemente, è stato approvato un decreto-legge che dispone la proroga delle misure di assistenza e accoglienza, già previste in favore della popolazione ucraina, fino al 31 dicembre 2023, con seguente proroga alla stessa data della durata dei permessi di soggiorno per protezione temporanea fino ad ora rilasciati ai cittadini ucraini. Ciò ci permette, anche grazie ai fondi stanziati da Caritas Italiana con il progetto A.P.R.I. Ucraina, di continuare a sostenere gli ospiti ancora presenti.
Ad oggi accogliamo 13 persone: 7 a San Vito Romano (3 donne e 4 bambini) e 6 a Palestrina Loc. Carchitti (3 donne e 3 bambini). Per loro permane la continua assistenza delle Caritas Parrocchiali, delle comunità locali e della Caritas Diocesana.
Abbiamo affrontato insieme grosse sfide dal punto di vista della salute, dell’inserimento dei minori e dell’orientamento rispetto al futuro, ora si aprono nuovi scenari e nuove necessità che richiedono un progetto di accompagnamento all’autonomia abitativa, sociale ed economica. Passi fondamentali saranno: la ricerca di un alloggio, l’apprendimento della lingua e l’inserimento lavorativo che permetteranno ai nuclei familiari rimasti di poter meglio integrarsi nel territorio.
«Ricordiamo con commozione l’arrivo, un anno fa, di donne e bambini dall’Ucraina – raccontano gli operatori da San Vito Romano – e possiamo dire che fin da subito si sono ambientati bene. Le mamme hanno trovato piccole occupazioni e i bambini si sono integrati bene sia a scuola che con i compagni, grazie anche alle maestre che danno loro tante attenzioni. Le parrocchie e la Caritas sono stati sempre loro accanto, disponibili per ogni esigenza e ad oggi hanno imparato bene anche l’italiano. Inizialmente non è stato facile relazionarci a causa della lingua, ma con traduttori e dedizione abbiamo superato l’ostacolo. Tutto ciò è stato possibile grazie alla Caritas Diocesana, nostro grande punto di forza e alle nostre comunità che con amore hanno accolto le nostre sorelle ucraine».
Francesca Di Matteo