Nell’incontro USMI della scorsa domenica 12 dicembre il Vescovo ha parlato del Magnificat, che significa anche dono di Misericordia.
Ognuno di noi porta nel cuore il proprio segreto di gioia, cosi come Maria, felice e ed entusiasta di condividere l’immensità del mistero ma al contempo condizionata dalla necessità di conservare nel cuore il segreto di tale grandezza. L’anima mia magnifica il Signore, e lo magnifica con la mia esperienza di vita, nella piccole cose, nella bellezza di ogni giorno. Magnifica il Signore nella luce e nelle tenebre, nella serenità e nelle tribolazioni. Come per Maria anche a me la grazia di Dio chiede un sì pieno e totale, una adesione completa al disegno di salvezza, perché si possa pienamente realizzare nella mia vita il Suo disegno d’amore. E il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore, un cuore ricolmo di gratitudine anche quando “le sue vie non sono le mie vie”, perché ha guardato l’umiltà della sua serva, perché è l’umiltà la forza dell’anima orante, il coraggio dei cuori impavidi, la luce di coloro che amano Dio.
Di generazione in generazione la Sua misericordia si stende su coloro che lo amano, il desiderio di Dio e il Suo amore siano oggi e sempre il nostro motore in ogni quotidiano respiro. Ha soccorso Israele suo servo, ricordandosi della Sua misericordia. Ogni giorno la memoria e la consapevolezza dell’essere amati è quel giro di chiave che ci permette di uscire da noi stessi e di vivere autentiche relazioni cristiane, umane e interpersonali. Senza timore del domani, procediamo con fede e fiducia verso il Santo Natale, e verso l’Eterno, aspettando come Maria, con timore e tremore di gioia, la venuta di chi, per amore, si è fatto dono e carne nelle mangiatoie dei nostri cuori.
Letizia Bassan, Figlie del Divino Amore