L’infiorata ed il cammino sinodale

Vi siete mai chiesti cosa ci vuole per realizzare l’infiorata? Innanzitutto serve la volontà di un gruppo che decide di realizzarla, poi servono le idee per decidere cosa rappresentare con i disegni e infine il materiale che occorre per farla. Una volta deciso cosa fare ci si dividono i compiti ,un gruppo provvede a raccogliere i fiori e procurare i vari materiali che servono per la realizzazione dell’infiorata, un altro gruppo si occupa dei disegni e di come realizzarli. Si procede nella realizzazione con i disegni decisi, poi si collabora nel disporre il materiale seguendo con cura il disegno progettato. Ovviamente in base alle capacità individuali e di gruppo il risultato cambia, ci sono dei luoghi che realizzano dei veri capolavori, in altri invece i risultati sono meno spettacolari, ma in ogni caso validi perché dimostrano la buona volontà, l’impegno e la devozione che li ha mossi per farla. Considerando che è un lavoro che rimane solo per poco tempo ,in quanto finita la processione si procede alla pulizia della strada.

Vi chiederete cosa c’entra questo con la Chiesa Sinodale? Ma per avere una Chiesa Sinodale non ci viene chiesto di dare valore al carisma di ciascuno per realizzare una comunità più spirituale e inclusiva, dove non c’è solo una persona che decide e gli altri eseguono, ma un camminare insieme?

L’infiorata è proprio questo, un realizzare insieme un disegno con i fiori in onore del Corpo di Cristo che è nell’Eucaristia e anche se questo richiede dei sacrifici non importa, perché questo stare insieme e riuscire a realizzare un progetto comune è la soddisfazione finale che deriva dalla partecipazione che non è dovuta ad un contributo in denaro, questo non ha un significato spirituale?

Senza prevaricazioni e in armonia in cui il lavoro di tutti è ugualmente importante perché se non si porta il materiale non si può fare l’infiorata, se non si disegna il progetto il materiale non serve a niente e se non c’è chi ha l’idea le sole braccia non bastano. Quindi tutti hanno realizzato il progetto in eguale misura.

Così dovrebbe essere anche la Chiesa Sinodale in cui ognuno ha il proprio compito senza prevaricazioni o imposizioni in armonia, con l’ascolto l’uno degli altri, lasciando spazio a nuove idee e proposte, dove tutti si sentono accolti. Perché Gesù ha detto «Andate e predicate vi mando come agnelli in mezzo ai lupi, ma io sarò con voi fino alla fine dei tempi».

Grazia Maria Urzì