L’ordinazione di fra Stefano

Fra Stefano Moccia venerdì 22 ottobre presso la Cattedrale di Palestrina riceverà l’ordine del presbiterato per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del vescovo Parmeggiani. Gli abbiamo rivolto delle domande.

Ci racconta la sua vocazione?

Mi chiamo Stefano Moccia, ho 44 anni, sono nato ad Afragola (Na) e sono membro da 20 anni dell’Associazione Pubblica di Fedeli di Diritto Diocesano Figli del Divino Amore che comprende sia il ramo femminile (FASP – Figlie Adoratrici del Sangue Preziosissimo) che maschile (AMA – Apostoli di Maria Addolorata). Provengo da una famiglia cristiana e come tanti mi limitavo a partecipare alla Messa domenicale. Ho vissuto la mia adolescenza come tanti giovani: le amicizie, il fidanzamento, i valori della famiglia e all’età di 14 anni ho lasciato la scuola per un percorso di formazione da termoidraulico. Non mi è mai mancato nulla, eppure non ero pienamente soddisfatto.
A 17 anni il mio vero incontro con Dio e la Vergine Maria. Era l’11 gennaio 1994 quando ho partecipato ad una catechesi del Cammino Neocatecumenale e quel giorno la Parola di Dio fece breccia nel mio cuore. Gli incontri di formazione e la celebrazione Eucaristica furono per me occasioni preziose per capire che la mia anima aveva fame e sete dell’Amore di Dio.

Qual è stato il suo percorso fino all’arrivo a Palestrina?

Durante il servizio militare a Modena, nel 1997, ho conosciuto la Comunità Figli del Divino Amore e la fondatrice Madre Rosaria della Carità. È stato questo il momento in cui il desiderio della ricerca di Dio e della sua volontà, cominciata col cammino Neocatecumenale ad Afragola, metteva radici più profonde in me, fino al mio primo arrivo a Medugorje, quando ho affidato alla Regina della pace il progetto di Dio sulla mia vita. Tornato in famiglia il discernimento si è intensificato, in particolare tra il 1999 e il 2001 grazie al sostegno spirituale di don Marco Ilardi di Napoli. Nel luglio 2001 sono entrato a far parte della Comunità Figli del Divino Amore e, dopo alcuni anni vissuti in comunità a Medugorje, nel 2005 la mia esperienza è proseguita in diocesi di Palestrina, a Zagarolo. Ho conseguito il diploma di scuola superiore come Dirigente di comunità (ITAS) in Roma, poi dal 2007 al 2012 ho frequentato il Pontificio Collegio Leoniano di Anagni conseguendo il Baccalaureato in teologia. Durante i fine settimana mi recavo nelle parrocchie della diocesi per il servizio pastorale: animazione liturgica e servizio di ministrante. L’8 giugno del 2014, solennità di Pentecoste, il vescovo Sigalini mi ha ordinato diacono. In me è maturata una maggiore consapevolezza della chiamata a servire Dio prima da diacono e oggi attraverso il tanto desiderato ministero sacerdotale.

Come immagina la sua vita da sacerdote, quale principio la ispirerà?

Mi piace molto il binomio: “mistero-ministero”, a mio avviso due dimensioni che viaggiano insieme. Il leitmotiv del mio ministero sacerdotale sarà in un principio molto importante: “il sacerdote vive nel mondo ma non appartiene al mondo; vive nel mondo solo per servire”, come Cristo si è fatto servo anche io sono chiamato a servirlo nel mio prossimo.

Maria Teresa Ciprari