Venerdì 6 giugno presso la chiesa di Sant’Egidio, nel Museo Diocesano Prenestino di arte sacra a Palestrina, si è tenuta la Lunga notte delle chiese, nella X edizione della manifestazione nazionale che si propone di valorizzare attraverso le iniziative di associazioni e gruppi i luoghi sacri e alla quale il museo, insieme all’archivio e alla biblioteca diocesani, già ha aderito negli anni precedenti.
Il tema scelto per la Lunga Notte in questo anno giubilare è stato “Abbracciami”. Il riferimento è alla parabola del Padre Misericordioso, sempre pronto ad accogliere e perdonare, aperto alla speranza con il suo abbraccio accogliente.
Anche in occasione dei 20 anni di apertura del Museo il coro “Francesco Mannelli” di Tivoli, diretto dal m° Manuele Orati ha accolto l’invito ad esibirsi in Sant’Egidio.
Diciotto componenti dell’Associazione Corale Francesco Mannelli, costituitasi nel 2015, fondata nel 1989 dallo stesso Orati, hanno deliziato il pubblico intervenuto con un intenso concerto articolato in 11 brani. I primi 6 pezzi sono stati eseguiti dai coristi disposti a semicerchio intorno al pubblico seduto, così che ognuno degli ascoltatori si è potuto sentire abbracciato dal canto e dalla musica in un’emozionante esibizione immersiva, caratterizzata dalle sonorità cristalline che l’acustica dell’edificio sacro ha potuto restituire agli uditori.
Il concerto si è concluso con il brano The prayer di C.B. Sager e D. Foster, una preghiera per la pace tanto desiderata. Tra gli applausi calorosi degli intervenuti ed i ringraziamenti la serata è terminata con la suggestiva visita notturna della collezione museale, arricchita dalla presenza di due opere, Fac-simile e Croce fluviale, dell’artista Giuliano Ravazzini nel contesto della mostra diffusa In Hoc signo, allestita per il Giubileo della Speranza. Installato nella sala di S. Egidio anche uno striscione riassuntivo dei principali eventi realizzati nei venti anni del Museo e fruibile anche lo spazio kids da poco allestito, espressione dell’attenzione verso i visitatori più giovani.
Maria Teresa Ciprari