Ministranti: «radicati in Cristo, coerenti col servizio sull’altare»

Mercoledì primo maggio, presso il Santuario di Nostra Signora di Fatima a San Vittorino Romano, alla presenza di Sua Eccellenza Mons. Parmeggiani, si è svolta la “Festa dei ministranti”. Se ci si basa sulla così detta “pastorale dei numeri”, ovvero della gara tra sacerdoti e operatori pastorali in merito a quanta gente si è riuscita a portare ad un evento, sicuramente questo evento è stato penalizzato da una data non ottimale. Se si guarda invece alla qualità, ovvero a cosa ha lasciato ai partecipanti, allora si può dire che l’obiettivo è stato pienamente centrato.

Organizzato dall’Ufficio di pastorale mistagogica, con a capo don Ciro Vespoli e don Paolo Ravicini, l’evento ha visto la partecipazione di alcuni ministranti, adulti e ragazzi, accompagnati questi ultimi da genitori, nonni e sacerdoti di riferimento.

La mattinata è partita con un momento di formazione, dinamico e dialogato sull’Eucaristia e i luoghi principali della celebrazione eucaristica, che sotto forma di gioco ha condotto i ministranti e tutti i partecipanti dall’esterno all’interno della Cappella dell’Adorazione dove si è celebrata la Messa presieduta da Sua Eccellenza. Tutti i ministranti hanno indossato il camice e alcuni tra i partecipanti sono stati scelti per il servizio liturgico.

La memoria di san Giuseppe artigiano e il Vangelo di Giovanni 15,1-8, che presenta Gesù come vite vera, hanno permesso al Vescovo di sottolineare la figura del ministrante come qualcuno che deve essere radicato in Cristo e vivere la vita coerentemente con il servizio che svolge sull’altare. Ulteriore ricchezza è stata la condivisione da parte di Mons. Mauro della sua esperienza personale di servizio all’altare quando era ragazzo. Un’atmosfera interiormente partecipata e di comunione, ha caratterizzato l’evento che sicuramente ha lasciato un segno nel cuore di piccoli e grandi partecipanti e il desiderio di fare di più.

Andrea Strano