Venerdì 6 ottobre si sono incontrati presso il teatro della parrocchia San Giuseppe Artigiano in Villanova di Guidonia, i catechisti, educatori e animatori dei gruppi giovanili della prima e seconda vicaria. Don Paolo Ravicini, responsabile della pastorale giovanile mistagogica e don Gianluca Zelli, responsabile dell’Ufficio Catechistico, in sinergia hanno presentato la nota pastorale C’è qui un ragazzo… Introduce l’incontro don Paolo esortando l’uditorio a chiedersi: cosa propone la nota a livello personale e comunitario.
La lettura del brano evangelico di Giovanni diventa esplicativa, don Paolo accompagna i presenti ad una contestualizzazione che pone attenzione alle dinamiche che si sviluppano nel brano evangelico sino ad arrivare alla frase che il discepolo Andrea pronuncia, portando all’attenzione di Gesù un ragazzo che ha 5 pani e 2 pesci, poi seguono dei verbi che esplicano ciò che sta avvenendo: prendere il pane, rendere grazie, distribuire.
Gesù ha avuto fiducia in ciò che aveva questo ragazzo e il poco che possedeva è stato sufficiente, grazie all’intervento di Cristo, per sfamare tutti i presenti.
È importante che gli educatori si accorgano del poco che possiedono i ragazzi, che a noi potrebbe sembrare inadeguato, ma Gesù prende quel poco e permette che venga trasformato. Sottolinea ancora don Paolo che far sentire guardato, accolto, considerato il ragazzo all’interno delle nostre comunità, suscita in lui generosità, desiderio di coinvolgimento e ciò permette che entri in una situazione di fiducia e quindi di donazione.
Don Gianluca esplicita che C’è qui un ragazzo è il frutto della Nota Pastorale Cristiani non si nasce ma si diventa, che sta guidando la comunità diocesana di Tivoli e Palestrina. La Nota propone un percorso finalizzato all’Iniziazione cristiana che non suppone solo i Sacramenti ma un inserimento reale attivo all’interno delle nostre comunità, dove il percorso e il tempo della mistagogia assume un valore importante dopo la celebrazione dei Sacramenti. Sottolinea ancora: «togliamoci dalla testa che la Nota pastorale è una tecnica o una tattica per far restare dentro», propone di porsi la domanda: «come uscire da questa modalità?».
Attraverso la contemplazione e riflessione della Parola, per comprendere chi siamo e cosa facciamo, ponendo attenzione al senso verticale della nostra fede senza restare in quello orizzontale del solo fare. Viene presentato uno spaccato delle caratteristiche adolescenziali sottolineando l’importanza dell’accoglienza di queste, attraverso l’ascolto e l’accettazione incondizionata del giovane, la comunicazione, la relazione senza imposizioni, solo con lo stare insieme a lui, il ragazzo non è un cestino da riempire bensì un fuoco da accendere. Il percorso mistagogico è desiderio è concretezza è potere entrare nel Sacramento è nuova consapevolezza.
Vengono presentati i temi del cammino e una bussola che serve agli educatori per considerare una progettualità di accompagnamento per i giovani, utilizzando un metodo comune e armonico in relazione al cammino da percorrere.
L’incontro si conclude con la condivisione attraverso l’intervento dei presenti, la preghiera e il gesto di spezzare e condividere un unico Pane.
Il prossimo appuntamento martedì 24 ottobre con la V vicaria a Subiaco.
Fiorenzo Orati