Nessuno ha scelto di nascere, nessuno ha chiesto a Dio o ai propri genitori di diventare un essere vivente.
La vita ci è stata donata! E siccome non abbiamo fatto nulla per meritarla, questo dono è gratuito, un dono d’amore.
Allora, non possiamo che riconoscerci come destinatari di questo dono che ci interpella, ci chiama ad essere vissuto, messo in gioco. In una parola, donato!
La vita ricevuta ci chiama ad essere donata: è vocazione!
Il dono della vita, non è l’unico…Dio genera i suoi figli e li chiama alla vita di fede, per mezzo del Battesimo. “Non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati” (Gv 1,13).
La generazione del cristiano, con il Battesimo, è un innesto nella Chiesa, corpo di Cristo. È questa la sua identità, la sua vocazione, che gli appartiene fin dall’inizio, è la chiamata del Padre ad essere figli nel Figlio.
Questa è la nostra prima e assoluta vocazione. L’acqua del Battesimo ci rivela l’identità di Dio Padre, così la vita diventa un processo di crescita nella somiglianza con Dio. Il Battesimo è la “radice” dell’albero dell’esistenza cristiana, da qui nasce tutto o meglio nascono tutte le vocazioni. Vivere la vocazione battesimale significa conformarsi a Cristo, diventando figli nel Figli. In ciò consiste appunto la rinascita dall’alto (cfr. Gv 3,3-6) e l’invito di Gesù a essere suoi fratelli, sorelle e madri (cfr. Lc 8,21) è questo ci permette di donare al mondo l’esperienza viva e concreta della persona di Gesù il Cristo.
Monastero Invisibile – Gennaio 2023
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