Monastero Invisibile: Maggio 2021

In questo mese di maggio, tradizionalmente dedicato al ricordo amorevole della Vergine Maria, la Liturgia Celeste per mezzo della Santa Chiesa ci dona tantissimi momenti di riflessione, di gioia, di profonda comunione.
Con l’Ascensione al Cielo di Nostro Signore (16 maggio) «mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi» (At 1,9), festeggiamo «l’insediamento del Figlio dell’uomo crocifisso e risorto nella regalità di Dio sul mondo». Come gli apostoli tornarono «pieni di gioia» (Lc 24,52), così dobbiamo fare noi: essere felici perché le porte di Dio, le porte della vita eterna sono state spalancate all’umanità. Papa Benedetto XVI diceva nell’omelia dell’Ascensione del 24 maggio 2009 «Toccherà proprio a loro, ai discepoli, resi arditi dalla potenza dello Spirito Santo, renderne percepibile la presenza con la testimonianza, la predicazione e l’impegno missionario». Ora spetterà a noi, ricolmi di Spirito Santo (Pentecoste 23 maggio), a non rimanere con gli occhi fissi al cielo e correre ad annunziare a tutti che la morte è vinta perché il Signore Gesù è risorto.
Nella solennità della Santissima Trinità (30 maggio), la Chiesa ci fa posare lo sguardo del nostro cuore sul mistero della vita del Dio Uno e Trino, contemplando quell’amore scambievole tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che ci fa lodare quell’eterna comunione tra di loro e che di riflesso ci invita ad essere una sola cosa, come lo è il «“Dio con noi”, vicino a noi, che ci ama, che cammina con noi, e che è interessato alla nostra storia personale e si prende cura di ognuno» (Papa Francesco Angelus 27 maggio 2018). Possiamo divenire riflesso di questa comunione che c’è tra le Persone divine fondando ogni nostra relazione su questo legame di un’armonia perfetta nella diversità.
Durante questo mese veniamo chiamati a questa «inseparabile comunione con la Santissima Trinità» (CCC 1108) a vivere il vero amore che tutto abbraccia e tutto riempie. Grazie a San Giuseppe, alla sua premurosa figura di custode della fede, insieme alla Vergine Maria, possiamo prepararci a queste grandi solennità, a «rinsaldare la nostra fede nella reale presenza di Gesù nella storia» e darci la forza per proclamare «il messaggio evangelico in ogni tempo e sotto ogni cielo» (Giovanni Paolo II, 10 giugno 2000).