Monastero Invisibile – Novembre 2021

Già da un po’ di tempo ci siamo lasciati dietro le spalle le vacanze estive, le belle giornate di sole e la natura ci ha catapultati nei colori autunnali, nelle fredde mattinate in cui si è ripresa la routine del lavoro, della scuola, delle mille e mille attività che rendono la vita frenetica, che non ci concedono un tempo di riposo e di silenzio. Novembre sembra essere un mese triste, la natura a volte ostile per il freddo e le piogge, spesso viene ricordato semplicemente come il mese dei defunti.
Invece proprio il mese di novembre ci dona l’opportunità di sostare insieme a delle bellissime persone che sono i santi (… credo la comunione dei Santi…recitiamo nella nostra professione di fede); «I Santi aiutano tutti i fedeli «a perseguire la santità e la perfezione del proprio stato» (Patris corde 7), sono la prova concreta che è possibile vivere il Vangelo, sono le persone a noi care che ormai vivono nella Gerusalemme Celeste. Inoltre, in questo mese, possiamo intensificare la nostra preghiera per coloro che hanno bisogno ancora di purificarsi (cfr 2 Mac 12,45 e cfr. CCC 1030-1031). La purificazione dell’anima di un defunto non può avvenire da sola; ha necessità della nostra preghiera, della Messa, dell’elemosina e della penitenza (cfr CCC 1472).
Infine, non perché meno importante, il 21 novembre, solennità di Cristo Re, sarà celebrata la XXXVI Giornata Mondiale della Gioventù (GMG). È per mezzo di essi, come ci indica Papa Francesco, chela Chiesa «può rinnovare il suo ardore spirituale e il suo vigore apostolico. Il balsamo della santità generata dalla vita buona di tanti giovani può curare le ferite della Chiesa e del mondo, riportandoci a quella pienezza dell’amore a cui da sempre siamo stati chiamati: i giovani santi ci spingono a ritornare al nostro primo amore (cfr Ap 2,4)» (Christus Vivit n° 50).
Come si è visto tanti spunti di riflessione e di preghiera ci vengono donati in questo mese, in cui inizierà anche l’Avvento; sta a noi rendere feconda tanta grazia, affidandoci all’intercessione di San Giuseppe che ha saputo accogliere tutto nella sua vita: «L’accoglienza è un modo attraverso cui si manifesta nella nostra vita il dono della fortezza che ci viene dallo Spirito Santo. Solo il Signore può darci la forza di accogliere la vita così com’è, di fare spazio anche a quella parte contraddittoria, inaspettata, deludente dell’esistenza.
La venuta di Gesù in mezzo a noi è un dono del Padre, affinché ciascuno si riconcili con la carne della propria storia anche quando non la comprende fino in fondo» (Patris corde 4).