Come nasce un progetto? Come inizia una storia? Semplice! Inizia e nasce da un sogno. Proprio un sogno è stato la molla che ci ha spinti a chiedere, aspettare, programmare e, infine, realizzare. Dobbiamo tornare alla primavera del 2020 quando, a seguito di una possibilità concessa dalla Fondazione Asilo Savoia (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona della regione Lazio), la parrocchia di Sant’Antonio Abate di Palestrina decide di fare richiesta per la donazione di un defibrillatore da collocare nei pressi della parrocchia e fruibile dalla collettività. Era ancora lontana la volontà territoriale di fornire la città di defibrillatori, ma, come parrocchia, sentivamo l’esigenza di arricchire il territorio di quella accoglienza, ascolto, protezione che ogni cittadino merita.
Un insieme di cuori che si prendono cura del cuore dei propri simili come il messaggio tanto caro a don Lorenzo Milani “I care”: Ti ho a Cuore! Il nostro impegno, con la fondazione, era quello di formare persone che avrebbero acquisito le competenze necessarie per l’uso corretto del defibrillatore. Forse proprio questo nostro impegno ha convinto la Fondazione Savoia a ritenerci meritevoli del loro contributo con due defibrillatori. Abbiamo però dovuto aspettare, causa le ben note chiusure a intermittenza dovute alla pandemia, giugno 2021 per dare seguito agli impegni presi. È così che, alle porte dell’estate, grazie alla disponibilità della Croce Rossa Italiana – Comitato Locale Monti Prenestini, alcuni parrocchiani (molti giovani) hanno superato, con successo, il corso BLSD per l’uso del defibrillatore, la rianimazione cardio polmonare e disostruzione del bambino e dell’adulto.
Appena un mese dopo, il 24 luglio, alla presenza di Rodolfo Lena, presidente della Commissione sanità della Regione Lazio, di Mario Moretti, sindaco di Palestrina, della Protezione Civile, del responsabile della Croce Rossa, del comandante dei Vigili del Fuoco di Palestrina e del vice comandante della Polizia Locale di Palestrina, il parroco ha benedetto il defibrillatore e dato via al progetto che vede il secondo defibrillatore posto nel quartiere Borgo-Portella. «Siamo soddisfatti per questo nuovo servizio alla comunità parrocchiale e a tutta la cittadinanza in uno spirito di collaborazione che ha visto coinvolte Istituzioni, Croce Rossa, Protezione Civile e la parrocchia» ha affermato il parroco don Enrico Pinci.
All’interno della città verranno apposti dei cartelli con l’indicazione della postazione dei defibrillatori e di un QR-code che, posto davanti alla fotocamera del cellulare, con l’ausilio di Google Maps, darà indicazione per arrivare al defibrillatore più vicino anche a chi non conosce la città di Palestrina.
Marzia Baroni