Sabato 3 settembre a San Gregorio da Sassola e domenica 4 settembre in San Pietro Apostolo a Casape, il Vescovo ha presentato alle comunità dei fedeli don Athanase Gatanazi, in quanto nominato il 1° luglio scorso nuovo amministratore parrocchiale. A don Athanase, della diocesi di Kibungo in Ruanda, già collaboratore del duomo di San Lorenzo in Tivoli, abbiamo rivolto alcune domande.
Come ha accolto la notizia della sua nomina presso le parrocchie di San Gregorio e di San Pietro?
Con gioia ho accettato la proposta di essere amministratore e con la preghiera mi sono preparato ad assumere questa missione. Essendo collaboratore parrocchiale al Duomo di Tivoli da otto anni, il Vescovo mi conosce bene. La mia nomina è stata un segno di fiducia da parte del Vescovo.
Inizia per me una nuova esperienza nel servire la Chiesa come amministratore di due parrocchie, quella di San Gregorio e quella di San Pietro Apostolo. Sono disponibile a servire la Chiesa con fiduciosa speranza e confidando nella provvidenza divina e nell’intercessione della Madonna.
Quale apporto pensa di portare nelle nuove comunità che l’hanno accolta e quale motto ispira il suo servizio?
Il mio apporto alle due comunità è di essere vicino alle famiglie, perché la vita cristiana comincia e cresce nella famiglia.
La famiglia è una piccola Chiesa, una Chiesa domestica. Perciò, il mio cuore sta sulla vita spirituale delle famiglie. Penso anche ai giovani per il futuro della Chiesa.
Vorrei iniziare una catechesi per ogni categoria (gli adulti, i ragazzi, i bambini) per approfondire la loro conoscenza. Questa iniziativa chiede la collaborazione di tutti i membri della comunità parrocchiale.
Il motto che ispira il mio servizio pastorale è questa parola di san Paolo, che ho preso dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (1cor 4, 1): “Fratelli, ognuno ci considericome servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele”. La fedeltà è la condizione per essere il discepolo di Gesù.
Cosa chiederà ai suoi parrocchiani?
Chiedo ai parrocchiani di camminare insieme nella comprensione, amicizia, sincerità e collaborazione. Di fatto, camminare insieme nella comunione è ciò che deve caratterizzare la chiesa sinodale che papa Francesco ci ha proposto di vivere nella nostra chiesa. Tra i parrocchiani si dovrà instaurare il clima di famiglia, e come unica famiglia dovremo impegnarci a fare esperienza di figli di Dio per aderire sempre di più a Gesù ed al suo Vangelo, per la gloria di Dio e la salvezza del mondo.