Il Vescovo nell’omelia ha ricordato: «Se desideriamo che la Quaresima cambi i nostri cuori e cambi anche i cuori dei fratelli che sono in guerra occorre che lasciamo che il Risorto tocchi veramente i cuori e le menti! Cari amici se non abbiamo cuori toccati realmente dalla misericordia di Dio, che non si aprono a Lui e ai fratelli e sorelle, in particolare ai più poveri, rischiamo di non aprirci realmente all’amore e alla misericordia che Dio ha rivelato pienamente in Gesù morto e risorto per noi. Rischiamo di pensarci cristiani senza esserlo.»
Mercoledì 2 marzo il nostro Vescovo Mauro Parmeggiani ha presieduto nella Cattedrale di San Lorenzo in Tivoli la S. Messa delle Ceneri che dà inizio all’itinerario Quaresimale verso la Pasqua. Un tempo di conversione, ha ricordato il Vescovo, che durerà tutta la vita e non solo nei quaranta giorni quaresimali, nei quali siamo chiamati a cambiare rotta, allontanandoci dal peccato, permettendo con la Parola di Dio che il Risorto possa raggiungerci e toccare i nostri cuori. Mons Parmeggiani ricorda che questo tempo così importante per noi cristiani inizia in un momento storico particolare e «per certi versi drammatico. Mentre infatti stavamo iniziando sommessamente a rialzare il capo perché ci pare di vedere un po’ attenuato il terribile tempo della pandemia che viviamo ormai da due anni, “In questi giorni siamo stati sconvolti da qualcosa di tragico: la guerra!”» Come possono rispondere i fedeli a tale minaccia? Con le tre armi che la Chiesa ci propone: «Preghiera e digiuno – elementi essenziali della Quaresima – che sfociano naturalmente nella carità che è profondamente attenta all’umanità e alle sue necessità più vere».
Tutto questo non deve rimanere solo come esteriorità, ma come atteggiamento vero ed interiore del cuore di ogni cristiano. Il Vescovo Mauro cita poi la Beata Anna Caterina Emmerik, veggente del XIX secolo beatificata da San Giovanni Paolo II il 3 ottobre 2004 che riguardo alla preghiera scrive “è l’unico mezzo efficace per stabilire il contatto con Dio e poter ricevere la sua benedizione …” per poter ricevere «ciò che desideriamo se noi preghiamo nel modo giusto sicuri delle promesse di Gesù […]
E sarà tanto più gradita a Dio quanto più pregheremo e trasformeremo la preghiera in digiuno e in buone opere – le elemosine e la carità –, tanto più collegheremo il merito di tali buone opere a quello di Gesù Cristo e rinnoveremo spesso questa unione». Il cammino quaresimale, dunque, ci chiama ad essere «non cristiani non di facciata ma sempre più autentici e veri, con l’impegno della preghiera, del digiuno e della carità per la pace dei cuori e del mondo intero». Un ultimo appello del Vescovo è stato per la Regina della Pace, affinchè «preservi il mondo dalla follia della guerra». Alla fine della celebrazione il Vescovo ha invitato a continuare a pregare per la pace, in tutto il mondo, perchè quando l’uomo elimina Dio dal suo orizzonte, i frutti sono guerre e distruzioni. La pace si costruisce da casa nostra!
Daniele Masciadri