Ognissanti, l’impegno per ogni cristiano

«Guardando al loro luminoso esempio desideriamo che si risvegli in noi il grande desiderio di essere come i santi: felici di vivere vicini a Dio, nella sua luce»

Mercoledì primo novembre il vescovo Mauro Parmeggiani ha celebrato la Messa nella solennità di Tutti i Santi presso il cimitero di Tivoli.

«Una grande festa – ha detto – che ci induce a contemplare il mistero della comunione dei Santi del cielo e della terra. Ossia a pensare a come non siamo soli nel cammino della vita». Non siamo soli, siamo uniti ai santi, ed essi non sono solo quelli canonizzati, ma tutti i battezzati, coloro che sono defunti, «noi possiamo pregare per loro, per chiedere a Dio di perdonare qualche traccia di umana fragilità che hanno avuto in terra e loro pregano per noi affinché camminiamo verso la santità» ha spiegato il Vescovo. I santi a cui guardiamo e di cui rendiamo grazie a Dio sono coloro che hanno cercato di compiere con amore e fedeltà la volontà di Dio, ed oggi li pensiamo nella gloria nel firmamento. San Bernardo si chiedeva a cosa servisse la lode ai Santi: «I nostri santi – diceva – non hanno bisogno dei nostri onori e nulla viene loro dal nostro culto. Per parte mia, devo confessare che, quando penso ai santi, mi sento ardere da grandi desideri». Il significato di questa festa ha spiegato mons. Parmeggiani è dunque che guardando il loro esempio «desideriamo che si risvegli in noi il grande desiderio di essere come i santi: felici di vivere vicini a Dio, nella sua luce, nella famiglia degli amici di Dio». Proprio questa è la vocazione di ciascuno, una vocazione ribadita dal Concilio Vaticano II e nella solennità di Ognissanti riportata all’attenzione di tutti.

Essere santi, ha proseguito il il Vescovo Mauro, non richiede di compiere imprese eccezionali, ma è necessario innanzitutto ascoltare la Parola di Gesù, senza arrendersi. Anche i santi “della porta accanto” hanno portato la loro croce pur nelle difficoltà. Tutti hanno perseverato nel seguire Gesù, hanno perseverato nelle loro specifiche vocazioni. «L’esempio dei santi, dunque, è per noi oggi un incoraggiamento nella vita a seguire le loro orme, a sperimentare la gioia e la pace di chi si fida di Dio, perché l’unica vera causa di tristezza e di infelicità per l’uomo è vivere lontano da Lui. La santità esige uno sforzo costante, ma è possibile a tutti perché, più che opera nostra, del nostro sforzo, del nostro impegno è innanzitutto opera di Dio» ha proseguito il Vescovo.

Richiamando il brano delle Beatitudini proclamato nel Vangelo secondo Matteo, ha detto poi che il vero beato è solo Gesù, le beatitudini ce ne mostrano la fisionomia spirituale e ci invitano a seguirlo e a camminare dietro di Lui. Il Vescovo Mauro concludendo ha invitato ad invocare i santi, perché ci aiutino ad imitarli e quindi possiamo impegnarci a rispondere con generosità, come hanno fatto loro, alla chiamata di Dio.

Maria Teresa Ciprari