Finalmente, dopo tre anni, le “Compagnie” hanno avuto nuovamente l’opportunità di ripartire e riprendere il pellegrinaggio verso il Santuario di Vallepietra, con il loro cantare a squarciagola, il classico Viva Viva, sempre Viva…, i pellegrini, zaino in spalla che attraversano, a piedi, i vari comuni di Subiaco, Affile e Arcinazzo.
La Pia Associazione della Ss.ma Trinità di Olevano, durante gli ultimi due anni di chiusura del Santuario nel giorno della ricorrenza, con tristezza e rassegnazione, ha effettuato il pellegrinaggio verso il Sacro Monte della Tagliata, con un cambiamento di orari e di giorni. Lo scopo era di valutare tempi e orari per modificare e migliorare l’organizzazione del cammino delle persone che si uniscono alla “Compagnia” per raggiungere la meta. L’esito è risultato positivo e già dallo scorso giovedì 1° giugno, dopo la preparazione con il Triduo, presso la chiesa di Santa Margherita, con una sentita e composta fiaccolata è stato portato lo Stendardo nella chiesa di San Rocco. Il mattino seguente, venerdì 2 giugno, il parroco don Cyriaque Niyongabo, ha celebrato la Messa per salutare i pellegrini che sono partiti alle 6.30.
Per anni la partenza è avvenuta nelle ore serali, tra le 18 e le 21, ma la lunga distanza da percorrere non permetteva riposi abbastanza adeguati durante le varie soste ed i partecipanti tornavano sempre affaticati. Il rientro è rimasto fissato alle 19 con la prevista Messa Vespertina.
Tutto si è svolto senza particolari problemi e durante la sosta presso i giardini di Affile, dove una consuetudine non scritta prevede l’attesa del rientro della “Compagnia” di Casa, prima di attraversare il paese e l’ingresso nella chiesa parrocchiale di Santa Felicita M., si sono salutati, ancora una volta, gli stendardi di Olevano e Bellegra, segno di una amicizia consolidata negli anni e di un rispetto reciproco, che sembrava svanito. Durante la Messa, celebrata dal parroco don Cyriaque, è stato il diacono Maurizio Baldi, che ha seguito spiritualmente i pellegrini per tutto il percorso, a tenere l’omelia. Maurizio non è nuovo a questa esperienza, ha spesso effettuato il percorso passando per Monte Livata e Monte Autore, e forse proprio questo è la novità per lui, ma comunque esperto delle difficoltà ed i problemi che si incontrano. Le sue parole hanno colpito nel segno. Le piccole azioni compiute per aiutare un compagno, dando conforto, offrire un goccio di acqua, offrire un appoggio, condividere anche un biscotto per dare sollievo, è ciò che dovremmo riuscire a fare tutto l’anno e non lasciare che sia un momento isolato o limitato.
Fabrizio Lanciotti