Olevano incontra Miriano, fondatrice del monastero Wi-Fi

Nel pomeriggio di domenica, 23 marzo, la chiesa parrocchiale di S. Margherita in Olevano Romano ha ospitato Costanza Miriano, giornalista, attualmente in forza nella testata di RAI Vaticano, scrittrice, blogger, ispiratrice dell’esperienza catechetica “ Monastero wi-fi”.

Dal tema “Benedetto il giorno che abbiamo sbagliato”, l’incontro è stato la sua testimonianza su una storia di conversazione sulla manutenzione del matrimonio e sulla vita cristiana fondata sui i pilastri fondamentali della fede.

Costanza Miriano, infatti, si è rivolta ai numerosi presenti, tra i quali coppie di giovani che stanno partecipando al corso pre-matrimoniale, parlando dei problemi, dei dubbi e delle incomprensioni che spesso le coppie sposate riscontrano nella nuova condizione di vita con un’altra persona, perdendo, ognuno, la propria libertà e condividendo nuovi spazi e gestendo i diversi tempi.

«Siate sottomesse e sposatevi», è la provocazione, ispirata dal suo padre spirituale, che la Miriano ha rivolto a tante amiche, raccolta poi in un libro che sta all’origine della sua notorietà come scrittrice. “Provocazione”, perché si tratta di una frase che causa sempre una reazione ostile da parte delle donne, che accusano il testo di maschilismo, ma continuando a leggere si scoprirebbe che san Paolo dice anche «Voi mariti, amate le mogli come Cristo ha amato la chiesa, fino a sacrificare la vita per lei».

Il focus dell’incontro è stato messo sull’esperienza del matrimonio, come impresa ardua e meravigliosa, in cui uomo e donna devono fare ciascuno la propria parte, rinunciando ciascuno un po’ alla propria parte, per riabbracciare la logica dell’accoglienza e del servizio.

«Benedetto il giorno che abbiamo sbagliato perché solo dare la vita a qualcuno di diverso da noi ci insegna ad amare, ci fa perdere i pezzi, tira fuori una bellezza, che chi non dà la vita non scopre di avere. Il matrimonio ci salva da noi stessi, ci fa camminare, ci permette di amare». Costanza ha confessato di aver iniziato a frequentare la Chiesa, partecipando alla Messa tutti i giorni, dopo aver intervistato una bella signora di successo, lavoratrice, con quattro figli e con tutti gli impegni, sulle proprie spalle, della famiglia e di donna, che riusciva ad andare a Messa ogni giorno.

Una donna evidentemente molto impegnata, ma che si è presentata in una veste di normalità e che nell’ irridere alle sue doti di donna, di giornalista, di sposa, ha raccontato, in un clima di distesa colloquialità, l’avventura più intrigante e complicata per l’essere umano, ma anche quella più attesa e benedetta dalla Chiesa, qual è il sacramento del matrimonio.

Il primo libro di Miriano Sposati e sii sottomessa, ha inizialmente scandalizzato, nel titolo scelto ed estrapolato dalla lettera di san Paolo agli Efesini, data l’idea più moderna del ruolo femminile, per risultare invece essere una sintesi della visione cristiana del matrimonio, che riflette quella sponsale della Chiesa, nella quale ogni membro deve rinunciare ad un po’ di sé per darsi all’altro, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei. Non si può infine non menzionare il suo impegno negli incontri di catechesi del “Monastero wi-fi”, che vede la partecipazione di moltissime persone e l’impiego di spazi liturgici sempre più vasti.

Autrice di numerosi libri, a detta del suo racconto autobiografico, nati quasi per caso, ha riscosso un successo che le ha fatto varcare i confini nazionali, con traduzioni in spagnolo, polacco e francese delle sue edizioni.

Emanuela Vittozzi e Fabrizio Lanciotti