Olevano Romano. Un’uscita insolita con i ragazzi della Cresima e le famiglie

Si è tinta di azzurro la serata di venerdì 12 novembre per i ragazzi del I anno di catechismo per la Cresima di Olevano Romano. Per loro, infatti, è stata ideata un’uscita forse insolita per un gruppo di catechesi, ma rispondente ai bisogni di relazione, di aggregazione dei ragazzi avviati a proseguire il cammino dell’Iniziazione cristiana.

L’uscita ha avuto come meta il “ santuario“ del calcio per eccellenza, lo stadio Olimpico di Roma, dove si è svolta la partita Italia-Svizzera, valida per le qualificazioni ai mondiali di calcio. Occasione per approfittare di un’esperienza di spettacolo e divertimento, si è rivelata opportunità per entrare ancor più in relazione con i gruppi familiari, peraltro già coinvolti in esperienze più “sacre”, e trasformare una manifestazione apparentemente poco aderente agli obiettivi di crescita morale dei fanciulli, in occasione educativa.

Una partita si può vedere con occhi e con modi non consueti, e anche la naturale foga calcistica può avere espressioni diverse da quelle che, purtroppo, si è abituati a vedere e a sentire anche in contesti più dilettantistici e giovanili, quali possono essere le partite di calcio dei nostri ragazzi, in cui sovente si educa al non rispetto delle persone e dei luoghi.

E la serata dai primi momenti si è connotata di questi alternativi approcci da tifoso corretto, fin da quando i fischi partiti da qualche punto dello stadio all’indirizzo dell’inno nazionale avversario, sono stati soverchiati da un fragoroso applauso, udito bene anche dalla televisione, di tutto il resto del pubblico, nel quale erano presenti numerose famiglie con bambini e ragazzi.

Purtroppo la partita non è terminata come tutti gli italiani speravano, ma è stata una serata ricca di emozioni, sorrisi e trepidazione. Per molti dei ragazzi è stata la prima esperienza allo stadio e non sono mancate le riprese con i telefonini.

È stata disattesa la speranza dei ragazzi di poter fare un saluto visibile da chi, ad Olevano, seguiva la partita in TV, e mostrare, anche con lo striscione, che loro c’erano, ma è stato un gioioso susseguirsi di canti, di inni e di “ola”.

Emanuela Vittozzi