Omelia alla Messa Esequiale di Padre Mario Cipollone, O.Ss.T.

Palestrina, Cattedrale di Sant’Agapito Martire, Martedì 27 aprile 2021

Carissimi fratelli e sorelle nel Signore,

soltanto meno di due settimane fa ci siamo trovati in questa Cattedrale per affidare alla misericordia di Dio l’anima di Don Antonio Fiasco, Parroco di Labico.

Oggi ci ritroviamo qui nuovamente per affidare alla Divina Misericordia un altro sacerdote che pur essendo religioso dell’Ordine della Santissima Trinità è stato per tantissimi anni e per più mandati Parroco amato della Parrocchia di Santa Lucia, a pochi passi da qui, tenuta dai Padri Trinitari che ringrazio di cuore per il servizio generoso che rendono a quella comunità e per la loro presenza in Diocesi.

Sapevamo che Padre Mario non godeva di buona salute, che aveva 81 anni di età, che ormai era un Vice parroco fedele e sempre servizievole nella Parrocchia di Santa Lucia dove ha vissuto gran parte del suo ministero. Ma non si è mai preparati alla morte perché essa trancia rapporti, amicizie, relazioni, affetti … che troveremo un giorno quando tutti giungeremo nella comunione amorosa delle Tre persone divine dove preghiamo che l’anima di Padre Mario sia già ora o vi giunga anche per i nostri suffragi.

Personalmente avevo conosciuto Padre Mario diversi anni fa a Roma quando, dal 1996 al 2003 era stato Parroco-Ministro della comunità dei Trinitari della Parrocchia di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci. Devo dire però – almeno è un ricordo che ho di lui … – che si vedeva che a Roma non si trovava a suo agio anche se era uomo obbediente e fedele alla sua famiglia religiosa e ai suoi fedeli. Un agio che ritrovai in lui, invece, abruzzese d’hoc, quando lo reincontrai qui a Palestrina quando vi giunsi anche io nel 2017. D’altra parte qui a Palestrina aveva trascorso non pochi anni della sua esistenza.

Nato a Cese di Avezzano, in provincia dell’Aquila il 24 dicembre 1939, dopo essere entrato nel noviziato di Cori nel 1956, dal 1957 al 1960 aveva frequentato il Liceo qui a Palestrina per poi essere indirizzato a Roma presso la Basilica di San Crisogono dove dopo aver studiato la filosofia emise i voti solenni di povertà, castità e obbedienza il 29 settembre 1963 e dopo aver completato gli studi di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana fu ordinato sacerdote il 5 marzo 1966. Dopo due anni vissuti nel Convento di Livorno, più volte tornò a Palestrina che non ho timore nel dire che fu da lui amata. Fu qui dal 1968 al 1974, poi vi tornò come Parroco di Santa Lucia dal 1987 al 1996 e di nuovo, dopo il ministero romano a Santa Maria delle Grazie alle Fornaci, tornò qui come Parroco dal 2003 al 2015, come Ministro della Fraternità dal 2015 al 2018 e poi continuò a rimanere in questa sua e nostra amata città fino al giorno dell’ultima chiamata. Nonostante i problemi di salute qui era un uomo in pace che serviva Dio con l’animo sereno del Buon Pastore e al contempo nella consapevolezza di essere una pecora di questo Pastore Buono che è Gesù.

Sì, Padre Mario, è stato Pastore e pecora! Un uomo umile che non ha mai esercitato il suo ministero imponendosi ma servendo come deve fare un buon pastore che innanzitutto sa di essere una pecora del gregge salvato e amato da Gesù.

È morto nei giorni in cui la Liturgia ci ha presentato Gesù come Buon Pastore. Un Pastore che non è venuto per farci morire ma perché abbiamo la vita e l’abbiamo in abbondanza!

Un Pastore – Gesù – che ha chiesto anche a Padre Mario di configurarsi a Lui che per darci la Vita è passato per la passione e la morte, ha patito il tradimento, ha sentito la solitudine … proprio come ogni suo discepolo che nell’esercizio del ministero affronta sacrifici, difficoltà, ma che amando come ha amato Gesù esercitando il servizio pastorale ha sentito anche tanta gioia. Quella gioia che era solo un flebile riflesso della gioia di quella Vita in abbondanza che Gesù dà a chi pur esercitando il ministero di Pastore è anche una pecorella che Gesù conduce sulla terra verso i pascoli del Cielo, dove abbiamo le nostre origini e come ci dice il Salmo siamo invitati a danzare con Lui perché nel Cielo “Sono tutte le nostre sorgenti”! Sono le sorgenti della Vita divina che è per noi, che ci è stata data nel Battesimo e che mai verrà meno.

Gesù, nel Vangelo che abbiamo ascoltato, parla di pecore e spiega la bellezza e la gioia che si prova quando coloro che per il battesimo e come per Padre Mario, per la Confermazione, l’Eucaristia, il dono della propria vita nella consacrazione religiosa e nel sacerdozio ministeriale … nella fede che ha professato in Dio per tutta la sua vita, viene riconosciuto dal Risorto. Come pecore hanno ascoltato la Sua voce e con Gesù si è stabilito un rapporto amicale di conoscenza intima così che quella vita eterna che Lui ha dato per loro non andrà perduta in eterno e nessuno strapperà dalla sua mano queste pecore che hanno creduto in Lui e Lui le può così riconoscere come pecore che gli aveva dato il Padre. Che gioia deve esserci in questo riconoscimento reciproco, in questa relazione amorosa che si compie. Noi possiamo soltanto descriverla con termini umani come la relazione che si stabilisce quando due persone si amano e si ritrovano dopo tanto tempo e si riconoscono appartenenti l’uno all’altra e la loro vita diventa più bella.

Padre Mario era un Trinitario. Come è bello pensare che ora sia in quel Mistero imperscrutabile, inaccessibile, sul quale noi possiamo soltanto balbettare qualcosa e che è l’amore tra le Persone divine. Ci piace pensarlo proprio perché ha ascoltato la voce del Maestro, ha creduto in essa e ha speso la vita per Dio e per i fratelli che ora sia in questo Oceano di Pace e stia ancora ascoltando la voce di Dio dal quale è stato amato e che ha servito cercando con ogni mezzo, in ogni occasione, di far loro sentire la voce del Signore affinché entrassero con lui alla sua sequela riconoscendo subito la voce di Gesù perché date a Gesù dal Padre. Capaci cioè di dire “ecco la voce del Signore!” la voce di colui il cui desiderio mi è stato messo nel cuore dal Padre e dallo Spirito.

Ora affidiamo Padre Mario alla Misericordia di Gesù Buon Pastore.

Per lui chiediamo perdono se non sempre è riuscito o a volte, stanco o distratto, non ha avuto la forza o il coraggio di far sentire a tutti la voce del Signore con la propria testimonianza. E con lui diciamo grazie per le tante volte, sicuramente molto più numerose delle occasioni mancate, ha fatto sentire, come dovremmo far sentire tutti la voce dell’amore di Gesù ai fratelli divenendo pastori gli uni degli altri.

Per noi che rimaniamo chiediamo al Signore che ci faccia essere sempre più strumenti capaci di testimoniare il Risorto, di far sentire la sua voce a tutti coloro che incontriamo, a tutte le pecore che ci sono affidate. E chiediamo per i Padri Trinitari e per la nostra Chiesa Diocesana di Tivoli e di Palestrina che dopo Don Fiasco, domenica scorsa a causa del Covid ha perduto un altro ottimo religioso (Padre Vincenzo Fantasia) e che oggi saluta Padre Mario, il dono di nuove, numerose e soprattutto sante vocazioni.

Maria Santissima, onorata nell’Ordine dei Trinitari come Madonna del Buon Rimedio, presenti a Dio, Padre misericordioso, l’anima del suo servo Mario, sacerdote e consoli i suoi familiari, parenti, amici, conoscenti, i suoi confratelli religiosi e i suoi parrocchiani che ora lo piangono. Amen.

+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina