Omelia alla Santa Messa del 31 maggio 2023 al Santuario della Madonna delle Grazie della Mentorella

Carissimi fratelli e sorelle,

ormai prossimi all’apertura della prima delle due Assemblee Generali del Sinodo dei Vescovi sul tema: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione” che avrà luogo in Vaticano dal 4 al 29 ottobre p.v. abbiamo accolto oggi l’invito rivolto da chi sta preparando questa assise di vescovi rappresentanti dei Vescovi di tutto il mondo alla quale parteciperanno anche anime consacrate e fedeli laici, per pregare. Sì pregare perché questo momento sinodale, ossia di cammino insieme, di preghiera, riflessione e decisioni sulla natura sinodale, di partecipazione di tutti i fedeli, comunionale, missionaria, della Chiesa prenda forma secondo i disegni dello Spirito affinché la nostra Chiesa sia sempre più capace di annunciare la gioia del Vangelo all’uomo di oggi.

Eleviamo questa preghiera insieme a tutte le Chiese che sono nel mondo che, come noi, nei vari santuari mariani oggi celebrano la festa liturgica della Visitazione della Beata Vergine Maria.

Una festa nella quale Maria, la Madre di Gesù, si fa per noi, ancora una volta immagine bellissima, icona splendida della Chiesa.

Maria ha incontrato l’amore di Dio, ha ascoltato la Parola di Dio ed ha concepito il Dio-con-noi.

Non rimane chiusa in se stessa, non può tenere il dono per Lei.

Si mette dunque in cammino, in fretta va dalla cugina Elisabetta.

La sua esultanza interiore proviene dalla obbedienza alla Parola ascoltata. L’ascolto diventa azione, l’esultanza di Maria per le cose grandi che Dio ha compiuto in Lei si trasformano in vita. E così insegna a tutti noi come si deve essere Chiesa sinodale. Chiesa oggi!

Innanzitutto Chiesa che ascolta e obbedisce alla Parola di Dio.

Ma nello stesso tempo ascolta anche la voce del prossimo. E la ascolta senza attendere il grido del prossimo ma intuendolo, fiutandolo, andandolo a cercare.

Per Maria fu il sentire che Elisabetta aveva bisogno della sua prossimità. La Chiesa sinodale è una Chiesa così: che ascolta la Parola e piena di gioia obbedisce alla Parola mettendosi in cammino.

Un cammino che si fa insieme. Come Maria durante la vita pubblica di Gesù ha sempre camminato con Lui e i suoi discepoli, come Maria che nel momento della nascita della Chiesa, nella prima Pentecoste, era con gli Apostoli e con loro è uscita per annunciare a tutti, in spirito di comunione, dove nessuno è più grande dell’altro, la gioia della risurrezione, così la Chiesa sinodale.

La Chiesa sinodale è dunque una Chiesa che come fu per Maria vive la comunione con Dio e con coloro che il Signore chiama ad essere suoi inviati, testimoni nel mondo della sua Pasqua.

È una Chiesa dove si vive la partecipazione.

Come Maria partecipò, sentì cioè come fosse suo lo stato di necessità della cugina anziana rimasta incinta di Giovanni Battista.

È la Chiesa della prossimità.

Che non si accontenta del sapere che c’è chi ha bisogno ma si incammina per andare a toccare la sua carne.

È una Chiesa missionaria. Ossia che si muove, che va dove è necessario portare il Vangelo con i fatti più che con le parole.

È una Chiesa, questa, che viene riconosciuta benedetta. Come Elisabetta riconobbe come benedetto il frutto del grembo di Maria e riconobbe come beata la medesima Maria perché aveva creduto all’adempimento di ciò che il Signore le aveva detto.

E dunque è una Chiesa che come Maria canta il Magnificat. È riconosciuta nella sua capacità di annunciare il Vangelo, è felice di annunciare il Vangelo che ha ricevuto e per questo canta il Magnificat. Rimane in uno stato permanente di gioia per quanto Dio opera in lei e tramite lei e così evangelizza. Non fa proselitismo ma vive nella gioia, nella festa perché sente che Dio è con Lei. E così diventa contagiosa, attraente, missionaria.

Ancora: non è una Chiesa che trattiene per sé, che dorme sui propri successi, sulle sue opere buone. Ma che come Maria dopo tre mesi tornò a casa sua … ossia ama, serve, usa carità, testimonia la gioia che attrae … ma poi fa camminare, permette all’uomo e alla donna che aderiscono ad essa di proseguire il cammino per raggiungere altri nella gioia e nella libertà. Non trattiene ma allarga il cerchio dei fedeli.

Cari fratelli e sorelle, guardando a Maria e al mistero della visitazione che oggi celebriamo chiediamo che la Chiesa, la nostra Chiesa, tutta la Chiesa divenga così. Non saranno dunque necessarie storpiature dottrinali ma che la Chiesa credendo fortemente nel suo Signore, obbedendo a Lui come Maria, apprenda uno stile che non sia un abito esteriore ma che prenda forma partendo dall’interiorità. È lo stile di Maria che oggi chiediamo per la nostra Chiesa invocando lo Spirito Santo che fecondò il grembo di Maria e che chiediamo scenda abbondante sulla prossima Assemblea del Sinodo dei Vescovi. Amen.

+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina