San Vittorino Romano, Santuario di Nostra Signora di Fatima, Sabato 23 settembre 2023
Cari amici,
concludiamo questo nostro cammino con la celebrazione della Santa Messa rendendo grazie a Dio per un Santo molto amato, il Santo sicuramente più amato del XX secolo: San Pio da Pietrelcina.
Un uomo di grande fede. Che amava molto il suo paese: Pietrelcina non perché fosse un campanilista ma perché, affermava, che lì il Cielo si era aperto sopra di lui. Sicuramente perché ha iniziato a sentire fortemente la sua chiamata. Diceva: “A Pietrelcina c’è stato Gesù ed è avvenuto tutto lì” ma soprattutto perché lì è nato, è stato battezzato a poche ore di distanza dalla sua nascita e ha ricevuto la fede, gli è stata trasmessa quella fede che lo ha fatto camminare nella vita come ben sappiamo, da santi genitori che con l’esempio di dedizione alla famiglia, al lavoro, alla preghiera hanno trasmesso a Francesco Forgione (poi Padre Pio) l’amore per Dio, la fiducia in Lui, hanno contribuito a far sì che il loro figlio fosse terra buona, umile, sulla quale il seme della Parola e della fede è potuto cadere e crescere.
Il successo della santità non è infatti pensare di essere qualcosa noi ma è lasciare che Dio entri in rapporto con me e faccia attraverso di me e di me un capolavoro per il mondo.
Noi a volte pensiamo di essere delle piante, caso mai diverse tra loro, di vario genere e dotate di una energia vitale propria. Mentre invece siamo solo terra. Terra che se non viene fecondata da semi, non può produrre nulla.
Sì la nostra autostima è tanto grande ma vediamo anche come nonostante le grandi scoperte scientifiche, i progressi tecnologici, ecc. da noi stessi non siamo in grado di trarre nulla. Solo guerre, divisioni, miserie …
Tutto quello che possiamo diventare, è solo grazie ai semi che sono stati seminati in noi: le parole ascoltate, le persone incontrate e che ci hanno letteralmente formato, dato forma. L’influenza che viene a noi dall’esterno è grande e dobbiamo farvi attenzione perché abbiamo una grande responsabilità nel trasmettere la fede alle giovani generazioni con una vita santa.
Domandiamoci allora: quali parole ascoltiamo? Quali immagini vediamo? Quali persone frequentiamo?
Vedete, tutto ci entra dentro e come seme germoglia. Così siamo un guazzabuglio di piante diverse.
Ma oltre che terra dobbiamo e possiamo essere anche un po’ giardinieri di noi stessi: ossia essere noi a decidere quali parole ascoltare maggiormente, a cosa dedicare più energie, e che cosa invece sradicare o lasciare seccare. Poi diventeremo ciò a cui abbiamo concesso più spazio.
Ascoltare la Parola di Dio assiduamente, custodirla nel cuore, coltivarla con perseveranza: è questo il semplice segreto per diventare alberi che danno frutti tutti i mesi dell’anno (Ez 47,12; Ap 22,2).
Apriamoci a tutto ciò che ci dona Dio per suscitare la fede attraverso le parole che andiamo a cercare, le azioni che poniamo, il cercare Dio che si fa trovare e ci dona il suo amore. Il Cielo come si aprì su Padre Pio potrà aprirsi anche su noi e anche noi potremo portare frutto con perseveranza e divenire per altri seminatori di semi che a loro volta cresceranno affinché la fede diffondendosi ci renda tutti alberi buoni, belli, maturi, capaci di cambiare questo nostro povero mondo che non aprendosi all’amore di Dio rimase come sterile e rischia di produrre solo frutti cattivi. Che il Signore per intercessione di San Pio e di Maria Santissima, umile terra che ha accolto il seme della Parola con quel sì da cui è stato generato al mondo il Signore della vita, ci aiuti a divenire sempre più terra fertile che con umiltà accoglie il dono della fede che ci fa crescere nel rapporto con l’Altro ma anche con l’altro, gli altri con i quali, insieme, camminiamo verso l’eternità. Amen.
+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina