Tivoli, Parrocchia Sant’Andrea Apostolo, Sabato 30 novembre 2024

Cari fratelli e sorelle,

dopo alcuni anni nei quali questa chiesa è stata chiusa a causa dei lavori di ristrutturazione architettonica, stasera, nel giorno di Sant’Andrea e nei primi Vespri della Prima domenica di Avvento vi rientriamo con gioia.

Siamo grati a quanti hanno reso possibile questo momento e in particolare alla Conferenza Episcopale Italiana che grazie a un cospicuo contributo derivante dall’8 per mille alla Chiesa Cattolica, insieme a un più modesto contributo della Diocesi e delle offerte dei fedeli di questa comunità di San Biagio e Sant’Andrea ci permettono di vivere il momento presente e riavere per la nostra città questa antica e amata chiesa.

In essa, poi, stasera – ed è certamente il momento liturgicamente più importante – viene dedicato a Dio il nuovo altare rivolto al popolo.

Tutto questo avviene mentre iniziamo il periodo liturgico dell’Avvento ed iniziamo pure il nuovo Anno Liturgico durante il quale saremo guidati ogni domenica dal Vangelo di Luca.

Iniziamo l’Avvento: cosa vuol dire “Adventus”? da cui “Avvento? Vuol dire venuta, arrivo. Ma venuta e arrivo di chi?

La prima venuta del Figlio di Dio nella storia che celebreremo nel prossimo Natale. Ma in Avvento ci vogliamo anche preparare alla seconda venuta del Cristo, quando tornerà glorioso alla fine dei tempi.

Il Vangelo ci parla proprio di questa seconda venuta. Ci racconta di quando le potenze dei cieli e della terra saranno sconvolte e questo mondo non esisterà più così come noi lo conosciamo. Ma il Vangelo ci dice anche che questi eventi per chi confida nel Signore, questi naturali motivi di paura e preoccupazione, sono solo prove passeggere della vita in vista della salvezza futura. È Gesù stesso che ci rassicura con le sue parole invitandoci alla speranza: “Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”.

Nessuno può sapere quando queste cose accadranno e come accadranno, solo il Padre lo sa; per noi, oggi come allora, non è importante conoscere cosa accadrà o quando accadrà. Ciò a cui dobbiamo pensare è di “non appesantire i nostri cuori” nelle cose vane di questo mondo, ma di fissare il nostro sguardo sul Figlio dell’uomo.

Alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina e vivete senza dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita. Cioè Gesù ci invita a stare in postura eretta, con fierezza, e nella vita guardare così alle cose che accadono, sapendo guardare al Cielo scrollandoci di dosso la disperazione e prepararci alla grazia che viene.

Dobbiamo dunque per attendere il Signore che viene evitare la dissipazione.

Che è lo spreco di ciò che è prezioso. Dobbiamo evitare di disperdere il bene scambiandolo con ciò che è secondario.

In Avvento sarà bene porci questa domanda: cosa c’è nella mia vita che non debbo dissipare, che non debbo sprecare a favore di qualcosa di secondario e che alla fine non rende felici e non serve? Cosa c’è di importante che non devo mettere a repentaglio?

Ed ancora evitare l’ubriachezza.

Che non è soltanto questione di alcool ma di tutto ciò che ci rende dipendenti e che spesso sollecita i sensi. Dobbiamo evitare di lasciarci intontire, assuefarci al confort, alle frivolezze, alle curiosità inutili, a messaggi e parole insulse, a cento stupide gratificazioni e al fare troppe cose senza “stare” in nessuna … ubriachi di gratificazioni fino a diventare ottusi. Nessuna sorpresa, poi, se non saremo capaci di reggere alle domande più serie della vita …

E infine la preoccupazione del mondo è lo stress e i suoi derivati, è il ritrovarsi persi in una foresta di obiettivi discordanti, senza lasciarne nessuno. Una sola è la cosa che conta, dice in un altro passo del Vangelo Gesù, quella che, se presa, non te la toglie più nessuno. Lasciare tutto, e seguire Lui per avere la vita eterna!

L’Avvento è dunque un periodo durante il quale allenarci a vegliare. Gesù ci ripete: “Vegliate in ogni momento pregando”. E questo invito ci riporta alla parabola delle dieci vergini, ci fa sperare di essere con quelle sagge che, con sufficiente olio sono state pronte all’arrivo dello sposo … Il vegliare ci riporta ancora all’orto degli Ulivi, alla vigilia della passione, con i discepoli stanchi che non sono stati capaci di vegliare neppure un’ora soltanto …

Dobbiamo dunque alzare il capo, guardare in alto e senza perderci tra i problemi della vita che comunque scorre, prepararci all’incontro con Lui che è già venuto, viene a noi e tornerà alla fine dei tempi.

Tra poco consacreremo a Dio un nuovo altare e mi piace vedere nell’altare il luogo dove possiamo incontrarci durante la celebrazione dell’Eucaristia con Cristo che nel pane e nel vino consacrati ci dona il suo corpo e sangue, ci viene incontro e nello stesso tempo ci invita a innalzare i nostri cuori, a rivolgerli al Signore, a rendere grazie al Padre con Lui nello Spirito Santo, ossia a guardare a Lui perché con la sua compagnia e camminando tra gli affanni della vita raggiungiamo un altro altare, quello celeste, dove siederemo con Cristo ed i Santi nella gioia eterna e senza fine.

Accogliamo allora l’invito dell’Avvento in questa sera così particolare.

Affidiamo dunque, in questo Avvento, tutta la nostra vita personale, il nostro amore donato ma anche i nostri sepolcri più oscuri, a Lui che ha già vinto sul peccato e sulla morte, e che il terzo giorno è risuscitato.

Questo tempo di Avvento sia un tempo significativo per la nostra vita personale e comunitaria, quella vita comunitaria che l’edificio chiesa ospita e rappresenta. Sia tempo di preghiera, di digiuno e di elemosina, di momenti spirituali forti che ci aiutino a discernere ciò che il Signore oggi ci chiede: forse scelte coraggiose, forse scelte controcorrente …

Ha ancora senso “aspettare” il Signore che viene? Nell’era di internet e del tutto e subito, ha ancora senso questa attesa?

Sì, certamente sì, perché è Lui che ci ha creato e sa quello che c’è nel nostro cuore.

Poniamoci in un atteggiamento di ascolto, usciamo dal frastuono delle nostre vite per tornare in noi stessi: è lì che il Signore ci aspetta per riempirci del suo amore! Buon avvento, dunque e buon cammino di vita fraterna e cristiana in attesa del Signore che viene. Amen.

+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina