Maria Vergine Aiuto dei Cristiani
Tivoli, Basilica Cattedrale di San Lorenzo Martire, Sabato 1° agosto
Carissimi fratelli e sorelle!
Ci troviamo alla vigilia della partenza dalla Cattedrale dell’Icona della Beata Vergine delle Grazie di Quintiliolo per ringraziare Dio, attraverso l’intercessione della sua Santissima Madre, per i frutti della terra che anche quest’anno ci concede. Frutti, però, che se da una parte garantiscono sostentamento, dall’altra, quest’anno, paradossalmente, non sappiamo se verranno venduti sul mercato a causa della crisi economica mondiale che ci ha colpito a seguito e in concomitanza della pandemia da Coronavirus che ancora ci preoccupa e ci chiede di non abbassare il livello di guardia onde evitare in Italia una prossima ondata di ritorno e nel mondo – specialmente nei Paesi attualmente più colpiti – possa al più presto cessare anche grazie all’intelligenza dell’uomo messa a servizio non del mercato ma del bene comune per scoprire, produrre e mettere al più presto sul mercato senza speculazioni il vaccino che potrebbe debellare il virus o quantomeno limitarne gli effetti mortali.
Per tale motivo, tenendo presente il contesto storico nel quale ci troviamo, stasera ho pensato di celebrare la Santa Messa in onore di Maria Aiuto dei Cristiani. Sì, perché di tale aiuto noi abbiamo tutti estrema necessità. Soltanto con il Suo aiuto e la Sua intercessione presso il suo Figlio Gesù noi possiamo continuare a sperare che la terra – che così spesso abbiamo sfruttato senza amarla e rispettarla – continui ad essere abbondante con noi e l’uomo trovi salvezza dal virus che ci preoccupa ma anche da tanti altri virus che attanagliano la nostra povera umanità e distruggono ciò che di più bello Dio abbia creato: la famiglia fondata sull’amore fedele tra un uomo e una donna e aperta al dono della vita, la solidarietà sociale, l’amore e il rispetto per i più piccoli, il rispetto per la dignità di ogni uomo e ogni donna sulla terra ed in ogni fase della sua esistenza: dal concepimento fino alla sua morte naturale.
Certamente Dio ci ha creati liberi. Come abbiamo sentito nella prima lettura ha così tanto amato l’uomo che lo aveva posto insieme alla donna nel mezzo di un giardino di delizie ricordandogli soltanto di non pretendere di sostituirsi a Dio nel giudicare ciò che è bene e ciò che è male. Ma l’uomo, tentato dal diavolo, ha accettato – come purtroppo accetta anche oggi …– la sfida del serpente che esortava a violare i limiti della libertà posti da Dio dicendo: “Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male” e ha mangiato quel frutto proibito simbolo dell’uso cattivo della nostra libertà pensando di acquistare saggezza. La donna, dice la prima lettura, vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza e così prese di quel frutto, ne mangiò e lo diede anche al marito … Non è anche oggi la dinamica dei nostri peccati: vediamo ciò che è desiderabile, pensiamo di essere saggi eliminando il rispetto per la volontà di Dio dai nostri pensieri e dalle nostre azioni, pecchiamo e diffondiamo il peccato, invitiamo altri a mangiare con noi il frutto proibito. Pecco io, pecca anche tu … sono corrotto io, lasciati corrompere anche tu …
Ma grazie alla donna di cui ci ha parlato il libro dell’Apocalisse il drago è stato sconfitto una volta per tutte. Il diavolo si infuriò e andò a far guerra contro il resto della discendenza della donna vestita di sole e con la luna sotto i suoi piedi – Maria Santissima – quella guerra che ancora noi subiamo e siamo chiamati a combattere. Ma Maria Santissima ha vinto e ha potuto generare al mondo Gesù. Il Figlio di Dio che dopo il peccato delle origini, nella sua Ora, con la sua passione, morte e risurrezione ha vinto per sempre il drago, il male e ha ridato all’uomo la dignità perduta. La dignità di essere figlio di Dio, creatura amata nonostante la propria inclinazione al peccato, creatura che dal momento della Redenzione in poi potrà sempre riscattarsi, cambiare la rotta della vita anche quando si inclina nuovamente verso il male … purché si lascia amare e perdonare dal suo Creatore e Padre che ha mandato nel mondo il Suo Figlio per salvarci dal peccato e dalla morte eterna.
Ma come fare? Concretamente cosa dobbiamo fare?
In ogni circostanza di quella festa che è la vita. Quando la vita è gioiosa e anche quando sta per fallire come stava fallendo la festa degli sposi di Cana rimasti senza vino. Quando la vita personale o comunitaria, famigliare, parrocchiale, civile, nazionale, mondiale … va bene o sta per fallire come ci pare stia fallendo in questi tempi strani, occorre rivolgerci a Maria che per noi intercede presso il suo Figlio perché continui a guardarci con amore e ci salvi. Ma ci salvi non con una salvezza miracolistica, che si accontenta di partecipare a qualche rito sacro, di dire qualche preghiera, di ricevere anche qualche sacramento più per tradizione che per convinzione di fede ma poi nei fatti tutto rimane come prima. Ma ci salvi perché prendiamo sul serio quanto per aiutarci Lei dice a noi come disse ai servi delle nozze di Cana: “Fate quello che vi dirà!”.
E per fare quello che Gesù ci dice occorre ascoltare la Parola di Dio.
Come vorrei che in ogni parrocchia della nostra Diocesi di Tivoli e di Palestrina, in ogni nucleo famigliare, si ascoltasse di più la Parola di Dio e la si leggesse con la Chiesa e nella Chiesa per trovare la via per fare della nostra vita anche se provata, se colpita, se in rischio-fallimento o già fallita del tutto … una vera festa! Una festa vera, riflesso continuo della bontà di Dio.
Vi confesso che sarei tanto contento se tornando a casa da questa celebrazione tutti ci proponessimo di leggere ogni giorno una frase del Vangelo e cercassimo di metterla in pratica. Si ravviverebbe la nostra fede, contageremmo il mondo di amore piuttosto che di peccato e nonostante i virus e le malattie vivremmo l’esistenza come una autentica festa che non finisce perché facendo ciò che Gesù ci dirà la nostra volontà libera si affiderà a Colui che è il solo veramente e perfettamente libero, la nostra vita si metterà liberamente nelle mani forti e affidabili dell’unico che ci salva: Gesù Cristo, il Figlio di Dio, il frutto benedetto del grembo di Maria, il Salvatore dell’uomo e della storia. Amen.
+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina