Tivoli, Cattedrale di San Lorenzo Martire, Mercoledì 8 dicembre 2021
Signor Sindaco, illustri autorità, cari sacerdoti, fratelli e sorelle nel Signore!
Fedeli a una promessa fatta dai nostri avi 365 anni or sono, anche noi, stasera, ci ritroviamo qui per rinnovare il Voto a Maria Immacolata che all’epoca salvò Tivoli dalla peste.
Vi ringrazio per essere venuti ed esprimo gratitudine all’Amministrazione Comunale per il dono che – come ogni anno – fa a questa Cattedrale nella presente occasione.
Tuttavia, riflettevo in questi giorni se non sia il caso non soltanto di rinnovare il Voto come una tradizione o una consuetudine ma rinnovarlo rinnovando i nostri cuori, la nostra fede profondamente!
Come 365 anni fa, infatti, se non attraversiamo la peste sono ormai quasi due anni che noi e tutta l’umanità combattiamo contro il Covid che ha seminato e continua a seminare morte, paura, distanze, impossibilità di relazioni libere. Sta facendo crescere la povertà di coloro che erano già poveri e aggiunge a loro altri poveri. Toglie la speranza, anni importanti di vita ai nostri anziani e ai nostri giovani. Fa crescere le divisioni tra i potenti della terra e i piccoli, tra multinazionali e medi e piccoli imprenditori costretti a chiudere le loro attività. Crea divisione e caos tra le persone: tra i “pro-vax” e i “no-vax” (che personalmente non comprendo …) ed ancor più, la pandemia pare che soprattutto in Italia abbia reso ancor più rigido quell’inverno demografico di cui già era vittima. Anche il bene che si fa, che la Chiesa ha fatto e continua a fare in questo tempo viene oscurato da potentati che non desiderano che essa appaia. Qualcuno, addirittura, ha tentato di cancellare dal nostro modo di esprimerci in questo periodo l’augurio “Buon Natale” e i nomi di Maria e Giuseppe … potremmo continuare … potremmo continuare elencando i danni che l’uomo compie verso il creato, la natura, l’ambiente … l’incuria in cui vengono lasciate le nostre città e via dicendo.
In fondo si ripresenta il dilemma di sempre.
Da una parte c’è l’uomo che alle origini dice “no” a Dio e dall’altra, come abbiamo sentito nel Vangelo, c’è Maria che all’annunciazione dice “sì” a Dio.
In entrambe le letture: sia nella prima tratta dalla Genesi che nel Vangelo c’è Dio che cerca l’uomo. Ma nel primo caso, alla domanda rivolta ad Adamo: “Dove sei?” riceve la risposta: “Mi sono nascosto”. Nel secondo caso invece va da Maria che senza peccato risponde: “Ecco la serva del Signore!”.
Eccomi è il contrario di mi sono nascosto.
Ed Eccomi è la parola che può essere il miglior antidoto per vivere questo tempo strano, orizzontale, centrato tutto su noi stessi e i nostri interessi per slanciarci maggiormente verso Dio e quindi verso gli altri.
Se desideriamo rinnovare veramente il nostro Voto occorre passare veramente dalla logica del mi sono nascosto e quindi non mi lascio amare da Dio e conseguentemente non posso aprirmi ad amare il prossimo; alla logica dell’Eccomi che vuol dire disponibilità al Signore, vuol dire no all’egoismo, a una vita insoddisfatta a cui manca sempre qualcosa. Eccomi è la miglior medicina contro il peccato e il modo migliore per rimanere giovani dentro. Dire Eccomi vuol dire che Dio vale di più del mio “io”.
Insieme all’Eccomi, Maria ha aggiunto: “Avvenga per me secondo la tua parola” non “avvenga secondo me” … Vedete, credo che spesso l’uomo pur ritenendosi credente perché più o meno praticante abbia dimenticato questo “Avvenga secondo la Tua Parola”. O quanto meno lo pratica a momenti alternati: un po’ si e un po’ no …
No, cari amici, se desideriamo che il nostro Voto abbia senso dobbiamo uscire dalla tradizione che ci fa ritenere che siamo cristiani perché veniamo in chiesa, perché apparteniamo a qualche confraternita, dobbiamo renderci conto che la cultura nella quale viviamo non è più cristiana e non ci preserva più anche da qualche possibile défaillances nel vivere da cristiani. Dobbiamo riscoprire il nostro battesimo e scegliere di vivere obbedendo alla Parola di Dio sempre: 24 ore su 24, fidandoci di Dio sempre! Ed aiutandoci vicendevolmente a vivere così. Papa Francesco ha indetto un Sinodo dei Vescovi e le Chiese che sono in Italia hanno aperto anche loro un cammino sinodale, un invito a camminare insieme per metterci in ascolto gli uni degli altri e anche di chi ci guarda da fuori per comprendere come la Chiesa sia la comunità di coloro che camminano insieme seguendo Gesù vivendo in comunione, con spirito di partecipazione alle sorti gli uni degli altri e del mondo intero, per poi vivere la missione, ossia portare con i fatti più che con le parole quell’amore immenso di Dio per le sue creature che nonostante abbiano peccato e sbaglino ogni giorno, Dio ha perdonato e perdona mandando il suo Figlio Gesù nel mondo tramite una donna – Maria – senza peccato, che non ha conosciuto la perdita della veste della grazia come invece è stato per Adamo che davanti alla domanda di Dio: “Dove sei?” gli ha risposto “Ho paura e mi sono nascosto”. Non ha avuto fiducia in Dio, di Dio che è padre, il più tenero dei padri e a noi chiede soltanto di dargli fiducia. Noi invece tante volte sospettiamo di Lui, pensiamo che anche le prove vengano da Lui, che ci voglia privare della nostra apparente libertà e così cadiamo in schiavitù inimmaginabili. Questo non aver fiducia di Dio è stato il peccato di Adamo che si è lasciato tentare dal diavolo che anche oggi ci tenta facendoci credere che l’anima non esiste, che l’uomo può salvarsi da solo, che deve avere fiducia soltanto in se stesso, nell’economia, nel potere, nelle sue strategie …
Povero uomo! Povera umanità! Cari amici occorre tornare a Maria che vince la tentazione del diavolo con il suo eccomi, dando fiducia a Dio così da vivere una vita bella, senza peccato, sempre trasparente e gioiosa perché trasparente a Dio.
Ciò non vuol dire che la vita per Maria sia stata facile. Stare con Dio spesso è difficile. Ed anche essere cristiani non è e non sarà mai facile. Dio non è un mago che risolve magicamente i problemi. Alla fine del Vangelo abbiamo ascoltato come “l’angelo si allontanò da lei” … quasi come a lasciare Maria da sola in una situazione difficile. Lei lo sapeva che era stata chiamata a diventare la Madre di Dio ma immaginatevi il peso che doveva portare: farlo comprendere a Giuseppe, alla gente … Maria è lasciata sola dall’angelo ma con Lei è rimasto Dio.
E questo è il segreto della vita cristiana. I problemi, i virus, le pandemie di ogni tipo sempre ci saranno. Dobbiamo fare tutto il possibile per debellarle, combatterle come dobbiamo fare tutto il possibile per ristabilire la giustizia, la pace nella società; salvare la creazione, i poveri, i bisognosi, la Città, la famiglia … tutto ciò che è affidato all’uomo dobbiamo non lasciarlo intentato. Ma innanzitutto dobbiamo imparare o re-imparare a dipendere da Dio che è somma e perfetta libertà, che è il Bene, tutto il Bene! Direbbe San Francesco. E Dobbiamo reimparare a dipendere da Dio dicendo e ripetendo mille volte al giorno la parola Eccomi che deve diventare la nostra preghiera affinché non siano i problemi del mondo a sovrastarci ma la fede e la fiducia totale in Dio, come Maria. Forse non saremo più destinati – come cristiani – ad essere maggioranza. Saremo una minoranza. Papa Benedetto XVI diceva che i cristiani dovranno presto ripartire da minoranze qualificate, comunità piccole ma autenticamente credenti se desideriamo che il mondo si rinnovi. Chiediamo a Dio, dunque, per intercessione dell’Immacolata, che il nostro impegno votivo sia proprio questo: ricominciare a vivere una esistenza autenticamente cristiana fatta di ascolto dell’Altro e degli altri, di preghiera e vita sacramentale autentica, di carità e prossimità verso tutti a partire dai più poveri e bisognosi: in questo modo sono certo che la nostra umanità riprenderà gioia di vivere e speranza pur nel cammino non facile del tempo che attraversiamo mentre andiamo verso la meta: l’incontro definitivo e perfetto con il Dio della vita, con il Dio della gioia e dell’eterna bellezza. Amen.
+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina