Omelia nella Festa della Natività della Beata Vergine Maria

8 settembre 2022

Celebriamo stasera la festa della nascita della Vergine Maria.

Nella Bibbia non ci sono riferimenti diretti a questo evento. Tuttavia noi sappiamo e crediamo per fede che è stata concepita Immacolata, fin dalle sue origini è stata preservata dal peccato originale perché potesse generare Cristo al mondo così come abbiamo ascoltato al termine del Vangelo. Ed è nata come ogni altra creatura da due santi genitori: Gioacchino e Anna.

Certamente Gesù per entrare nel mondo non sceglie la magia … ma vi entra per assumere la nostra umanità tramite una donna promessa sposa di un uomo giusto e santo – Giuseppe – discendente di Davide. Ma dato che ai tempi di Gesù spesso anche i parenti si sposavano tra loro o i coniugi venivano dalle medesime tribù che, possiamo immaginare, nella piccola Nazaret si incrociavano come avviene ancora nei nostri piccoli centri, possiamo pensare che la discendenza da cui viene Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Cristo, sia stata anche la discendenza di Maria. Una discendenza con personaggi conosciuti: Abramo, Davide ma per il resto … una serie di nomi pure difficili da leggere che non ci dicono un gran che. In fondo, a che serve, stasera per noi, sapere che Gesù discendeva da un certo Aminadab o da Zorobabele? …

Eppure serve.

Innanzitutto perché tutta la genealogia riporta lo sguardo su Gesù.

Maria viene da una discendenza dove Lei quasi non appare ma appare Gesù. Il soggetto principale della lunga discendenza da cui viene Gesù tra noi non è Maria ma Gesù.

E questa genealogia alla quale apparteneva sicuramente Giuseppe e, come abbiamo supposto, probabilmente anche Maria, è una genealogia di gente santa ma anche di tanti peccatori. Certamente Dio ha scelto di entrare nel mondo nascendo da Maria ed il suo sposo Giuseppe ma dentro a una discendenza di uomini e donne santi e peccatori. Uno dei più santi, il re Davide, nella sua vita la Bibbia ci narra che commise adulterio e omicidio … Di Manasse e Amos si legge che “fecero ciò che è male agli occhi del Signore, abbandonandosi all’idolatria”.

Dio dunque desidera camminare con noi. In Maria entra nella nostra storia fatta di santità e di peccato, di grandezza e piccolezza.

La prima domanda che ci viene da porci è: e noi, lasciamo che Dio cammini con noi? Cammini nella nostra storia? Dio, dopo aver lasciato il grande dono della libertà ad Adamo ed Eva. Una libertà tradita dai nostri due progenitori. Ha voluto sempre senza tarpare la libertà rientrare nella nostra storia, camminare con noi e portarci la salvezza e la pace. E certamente poteva intervenire subito ma Dio ci rispetta e ci ama, ha pazienza con noi, rispetta la nostra libertà e lascia che l’umanità vada avanti tra i suoi alti e bassi. Ed anche se a causa del peccato di Adamo ed Eva ha cacciato via l’uomo dal Paradiso, tuttavia fin da quel momento gli ha fatto una promessa per cui l’uomo esce dal Paradiso ma con una speranza. Peccatore, ma con speranza!

Papa Francesco in una omelia per questa Festa ha detto qualche anno fa “Il loro cammino – il cammino degli uomini che camminano nel mondo nella libertà – non lo fanno da soli: Dio cammina con loro. Perché Dio ha fatto una opzione: ha fatto l’opzione per il tempo, non per il momento. È il Dio del tempo, è il Dio della storia, è il Dio che cammina con i suoi figli”. E questo “fino alla pienezza dei tempi” quando suo Figlio si fa uomo grazie al sì di Maria. Dio cammina con tutti, giusti e peccatori, per arrivare all’incontro definitivo dell’uomo con Lui! E tale cammino non termina mai.

Ed ancora pensando alla festa odierna, questo incontro che salva l’uomo dal peccato e dalla morte, non dobbiamo guardarlo come una cosa grande. Il Dio certamente grande, il Dio della storia di secoli entra nel mondo ma tramite la piccolezza: tramite Giuseppe e Maria, nel piccolo paese di Betlemme. Entra nella storia piccola, di tutti i giorni, tramite una “piccola”, una giovane fanciulla di Nazaret, di cui oggi festeggiamo la natività perché con la sua nascita la salvezza è potuta venire nel mondo, perché Dio ci fa comprendere che nonostante la nostra piccolezza ed il nostro peccato vuole camminare ancora con ognuno. Sì, Dio è così. Sta nelle cose grandi ma anche in quelle piccole. Cammina con noi con tanta pazienza. Cammina con noi anche oggi, come ha camminato con le generazioni prima di Gesù perché vuole che tutti arriviamo ad essere conformi all’immagine del suo Figlio. E Maria, di cui celebriamo oggi la natività, è come l’anticamera di ciò che dobbiamo raggiungere camminando nel mondo e nella storia verso Gesù lasciandoci guidare ed indicare la strada da Lei, che per prima ha seguito il suo Figlio.

L’invito di oggi è dunque a guardare a Maria, giovane, santa, senza peccato, pura, prescelta per diventare la Madre di Dio. Ma a guardare anche la storia di secoli che c’è dietro di Lei.

Domandiamoci dunque: e io, ora, dopo che ho incontrato Gesù che Lei ha generato, per il quale Maria è stata preservata dal peccato, come cammino nella storia? Nella mia e nostra storia? Lascio che Dio cammini con me o voglio camminare da solo? Lascio che Lui mi accarezzi, mi perdoni, mi aiuti, mi porti avanti per arrivare all’incontro con Gesù Cristo? Lascio che Dio abbia pazienza con me?

E guardando questa storia grande e anche questo piccolo paese nel quale viviamo, la nostra città, il nostro mondo che nell’universo è un piccolo punto: lodiamo il Signore e chiediamogli umilmente che ci doni la pace, quella pace del cuore e tra gli uomini dell’unica famiglia umana da cui viene Maria e dalla quale è voluto venire Gesù, il “Dio con noi”, che solo Lui può darci e che ci dà soltanto quando noi lasciamo Lui camminare con noi e quindi gli permettiamo di donarci il suo perdono, il suo consiglio, la sua pace!

Maria è sorgente di conforto e di speranza per ogni credente. Ella “brilla ora innanzi al peregrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore” (LG 68). A Lei guardiamo oggi con fiducia e chiediamo di soccorrerci in questa situazione storica, situazione di crisi del mondo e anche della Chiesa, soccorrerci nella presente tribolazione, certi di essere esauditi ed aiutati dal suo esempio e dalla sua intercessione presso il Figlio a camminare con Lui e dietro Lui per ricevere già qui il perdono e la pace, per essere capaci di portare amore e pace e giungere un giorno nel Paradiso che grazie al sì di Maria, Dio ha riaperto per noi. Amen.

+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina