Papa Francesco all’Ac, crescere nell’abbraccio

«Amici, voi sarete tanto più presenza di Cristo quanto più saprete stringere a voi e sorreggere ogni fratello bisognoso con braccia misericordiose e compassionevoli, da laici impegnati nelle vicende del mondo e della storia, ricchi di una grande tradizione, formati e competenti in ciò che riguarda le vostre responsabilità, e al tempo stesso umili e ferventi nella vita dello spirito». In queste parole il mandato di papa Francesco ai circa 80000 membri dell’Azione Cattolica e simpatizzanti presenti in Piazza San Pietro, con i loro assistenti, nella mattinata di giovedì 25 aprile per l’incontro nazionale A braccia aperte. Un emozionante inizio per la XVIII Assemblea elettiva nazionale e un prezioso ritrovarsi insieme, finalmente insieme, in piazza. «Vedervi qui tutti insieme – ragazzi, famiglie, uomini e donne, studenti, lavoratori, giovani, adulti e “adultissimi” (come chiamate quelli della mia generazione) – mi fa venire in mente il Sinodo».

Una bella immagine di Chiesa sinodale quella dell’Azione Cattolica, chiamata a crescere nella “cultura dell’abbraccio”, per rinnovare relazioni familiari ed educative, processi di riconciliazione e giustizia, nella corresponsabilità e nella comunione, per costruire un futuro di pace. 219 le diocesi italiane intervenute, più rappresentanze internazionali attraverso il Forum internazionale di Azione Cattolica. Presenti Palestrina e Tivoli, con rappresentanti di tutti i settori ed i sacerdoti.

«Le grandi occasioni come questa ti fanno pensare alla bellezza del tempo ordinario, tempo in cui proviamo a mettere in ordine le cose!» Si esprime così don Cyriaque Niyongabo, assistente diocesano dell’Ac di Palestrina, e prosegue: «la straordinarietà di un evento simile è come un regalo che si fa ad un bambino che sorride e ringrazia. È come mettersi un vestito di festa, pur sapendo che dopo ti devi dare da fare di nuovo. È un pit-stop per fare il pieno e riprendere la corsa. L’evento di oggi è come un sorriso del Cielo, una conferma che stiamo sulla strada giusta, che vale la pena impegnarsi. È una conferma che la Chiesa è una famiglia grande e bellissima, che l’AC è una delle figlie belle e fedeli della Chiesa, una via buona da percorrere per andare in incontro ai fratelli, a braccia aperte!».

Anche nel momento iniziale di preghiera l’Assistente ecclesiastico generale dell’associazione mons. Claudio Giuliodori e poi il presidente nazionale Giuseppe Notarstefano hanno invitato a vivere l’esperienza associativa, in un tempo di grandi sfide, nello stile dell’abbraccio, con braccia aperte e volto sorridente, espressione di gratitudine al Signore, testimoni che l’incontro col Risorto cambia la storia.

Maria Teresa Ciprari