Parole al termine dell’inchinata 2022

Tivoli, Piazza Trento, Domenica 14 agosto 2022

Signor Sindaco, illustri autorità, sacerdoti, fratelli e sorelle nel Signore!

Dopo due anni nei quali la pandemia ci ha impedito di celebrare la processione ed il suggestivo rito dell’Inchinata al quale stiamo per assistere, eccoci nuovamente qui a rivivere l’abbraccio d’amore tra il Salvatore e la Sua Santissima Madre, Maria.

Tra Gesù che è entrato nel mondo per salvarci ed introdurci nella vita divina, nel paradiso, nella piena luce; e Maria la discepola perfetta del Signore che si è lasciata plasmare dalla Sua Parola, dalla Sua volontà e Lo ha seguito fin sotto alla croce con una fedeltà esemplare. Che con gli Apostoli ha goduto del dono dello Spirito Santo effuso come fuoco sulla Chiesa nel giorno di Pentecoste e che non poteva non partecipare – quale primizia tra le creature – alla vita piena, alla Pasqua del suo Figlio, mistero che celebriamo stasera e domani chiamandolo “Assunzione al Cielo” di Colei che ci precede nell’andare incontro e dietro al Figlio, al Salvatore dell’umanità e ci invita a fare altrettanto se desideriamo essere beati qui in terra e, dopo la morte, in Paradiso.

Celebriamo questo antico rito, ma il mondo dopo tanti anni pare ancora non comprendere che per essere beati occorre ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica.

In questi due anni ci ha scosso la pandemia che continua ancora a far vittime, si sono interrotte tante relazioni, abbiamo perduto familiari e amici, se pensavamo che l’esperienza del Covid ci avrebbe resi più solidali in realtà essa ci ha ancor più divisi, i poveri sono aumentati, l’informatica alla quale per la maggioranza ci siamo dovuti convertire, ci sottrae tempo per gli altri e ci impone di seguire gusti ed interessi di pochi che lucrano sui molti. Alla pandemia si è aggiunta la guerra in Europa. Una guerra a pezzi che già esisteva nel mondo e che Papa Francesco più volte aveva denunciato. Una guerra che continua a mietere vittime, indurre molti a lasciare la loro patria, e che ora ci tocca più da vicino e ancor più ci toccherà quando ne subiremo, tra non molti mesi, le conseguenze almeno da un punto di vista economico per i rincari sui generi alimentari, i combustibili … e così i poveri saranno sempre più poveri e ad essi se ne aggiungeranno altri. Assistiamo ancora a cambiamenti climatici causati sempre dall’egoismo dell’uomo, dal suo potere tecnologico senza regole se non quelle dell’avere sempre di più che hanno prodotto anche disastri geologici, climatici, faunistici, e anche morti di uomini e donne vittime di tali eventi disastrosi. Ed infine – anche se il discorso potrebbe farsi più lungo – abbiamo visto come la politica ci delude, pare non interessarsi al bene comune dei cittadini ma al bene solo di alcuni gruppi che si contendono il potere al di là di programmi per il bene del popolo. Il sistema sanitario nazionale è deficitario, i servizi pubblici sempre meno fruibili in particolare da chi è anziano e diventa sempre più “scarto” nella nostra povera città degli uomini.

In questo clima non dobbiamo però perdere la fiducia.

Tra poco imploreremo ancora “Misericordia!”. Chiederemo a Dio di mettere il suo cuore vicino alla nostra miseria e guardando all’umile serva del Signore che viene assunta in Cielo chiediamo che rinasca in noi la speranza. La speranza che deriva dal sentirci amati – nonostante tutto – dal Salvatore che passa ancora per le strade dell’uomo per portarlo con sé la dove per prima è entrata Maria, la sua Madre, la Madre della Misericordia e del perdono.

Più volte, durante la processione, abbiamo cantato al Salvatore: “Ci sia pace tra le tue mura e abbondanza nella tua città!”. Sì, con fiducia, domandiamo il dono della pace tra le mura non soltanto di Tivoli ma di ogni città del mondo. La pace che può dare solo Chi, per amore, ha dato la vita per noi. Quella pace che se accogliamo anche noi possiamo dare a questo mondo andando controcorrente, vivendo le Beatitudini del Vangelo che sono il contrario dell’egoismo e di ogni altro tipo di odio e divisione.

Chiediamo ancora l’abbondanza! Certo, anche l’abbondanza dei frutti della terra, dei beni necessari per vivere tutti dignitosamente … ma soprattutto l’abbondanza del cuore. Che i nostri cuori siano abbondanti nell’amare, nel donare, nel farsi solidali per affrontare insieme così come abbiamo affrontato insieme stasera questa processione il cammino della vita per sentirci sempre accompagnati tra le prove dal Salvatore e giungere un giorno grazie al nostro impegno nell’ascoltare e praticare il Vangelo di Gesù alla mèta che ci attende, la meta del Cielo dove Maria entra con il Risorto per sempre nella gloria. Amen.

+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina