Parole al termine dell’Inchinata 2023

Tivoli, Piazza Trento, Lunedì 14 agosto 2023

Signor Sindaco, illustri autorità, sacerdoti, cari amici che anche quest’anno siete qui numerosi non solo per assistere al rito dell’Inchinata ma – lo auspico – per essere coinvolti in ciò che questo antico rito rappresenta: il Risorto, il Salvatore dell’uomo dal peccato, dalle sue fragilità e dalla morte, in questa festa dell’Assunta viene a prendere la Madre sua – prima tra tutte le creature – per renderla partecipe della sua gloria, per portarla in Paradiso dove un giorno tutti speriamo di essere con Lei che per fede crediamo già essere là, assunta in Cielo, nel mondo di Dio, ad attenderci in anima e corpo.

Sì, cari amici, stasera vorrei dirvi che il Cielo ci attende! Che Dio da sempre conosce il nostro nome, le nostre storie di vita, e sempre ci ama e ci chiama affinché viviamo con Lui e per Lui fino al giorno dell’ultima chiamata: quella che riceveremo al termine della vita terrena per raggiungere – lo speriamo – il Paradiso.

Oggi l’uomo tende a vivere come se Dio non esistesse ma vediamo le tristi conseguenze di questo aver escluso Dio e la sua legge dell’amore e del perdono nelle nostre esistenze.

Pensavamo che le guerre fossero ormai archiviate e l’uomo fosse capace di autoregolarsi e vivere in pace … ed invece le guerre sono ancora realtà con i loro carichi di morti, ferite nel cuore degli uomini, divisioni che per rimarginarsi – e speriamo che si rimarginino … – chiederanno tanto tempo …

Pensavamo di poter godere a nostro piacimento delle risorse della terra e la stiamo distruggendo poiché dimenticando che essa è dono di Dio l’abbiamo sfruttata per ricavare da essa sempre maggior profitto …

Pensavamo e non smettiamo di pensare che ci salviamo con le nostre forze ma diveniamo soltanto più egoisti, divisi e divisivi, alla ricerca di soddisfare soltanto il nostro io dimenticando il noi. Dimenticando di rispettare l’altro – chiunque esso sia e a qualunque popolo e cultura appartenga – di ascoltarlo, di comprenderlo, di includerlo nelle nostre relazioni per costruire un mondo più giusto, equo e pacifico.

Insomma desideriamo la felicità ma non seguiamo la via giusta per raggiungerla.

Cosa dunque dobbiamo fare? Come Maria, che oggi contempliamo nel mondo di Dio, nella gioia e felicità piena, in anima e corpo, dobbiamo “ascoltare” maggiormente la Parola di Dio e osservarla!

Il Vangelo appena proclamato ci ha fatto sentire la voce di una donna che grida a Gesù: “Beato il grembo che ti ha portato!”, ossia beata tua madre! Ma Gesù replica che sono beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano!

Ascoltare la Parola di Dio! Se desideriamo portare luce nel nostro mondo un po’ buio, se desideriamo vivere senza paure dobbiamo ascoltare.

Papa Francesco il 6 agosto scorso, a Lisbona, parlando ai giovani là radunati per la Giornata Mondiale della Gioventù alla quale purtroppo i media italiani hanno dato poco risalto diceva: “Tutto quello che c’è da fare nella vita sta in questa parola: ascoltatelo. Ascoltare Gesù. Tutto il segreto sta qui. Ascolta che cosa ti dice Gesù, quello che dice al tuo cuore. Perché Lui ha parole di vita eterna per noi, Lui rivela che Dio è Padre, è amore. Lui ci indica il cammino dell’amore. – E continuava – Ascolta Gesù. Perché noi, anche se con buona volontà, ci mettiamo su strade che sembrano di amore, ma in definitiva sono egoismi mascherati da amore. State attenti – mi permetto di dirlo anche io a voi stasera – state attenti agli egoismi mascherati da amore! Ascoltalo, perché Lui ti dirà quale è il cammino dell’amore. Ascoltalo!”.

E c’è un modo di ascoltarlo molto bello e semplice: leggere la Parola di Dio, caso mai partite da un piccolo brano di Vangelo ogni giorno. Cercate di ascoltarlo – ossia di metterlo in pratica – e vedrete che il nostro mondo a partire da quello più vicino cambierà e così anche il mondo più grande cambierà e insieme, sotto la guida di Maria, la perfetta ascoltatrice, costruiremo la pace e la giustizia qui in terra e giungeremo anche noi, un giorno, in Paradiso. Amen.

+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina