Parole al termine dell’Inchinata 2024

Tivoli, Piazza Trento, Mercoledì 14 agosto 2024

Signor Sindaco, illustri autorità, cari fratelli e sorelle!

Giunti al culmine di questo antico rito dell’Inchinata sono poste l’una davanti all’altra le due antiche Icone del Santissimo Salvatore e di Maria.

Questo stare faccia a faccia del Salvatore e di Maria ci ricordano che un giorno anche noi saremo faccia a faccia davanti al Salvatore.

Lo saremo nel giorno della nostra morte per quello che sulla base delle Scritture si chiama giudizio particolare, dove l’anima riceverà la sua destinazione: il paradiso, il purgatorio o – Dio non voglia – l’inferno.

E poi nel giorno del giudizio universale, alla fine del mondo e coinciderà con la risurrezione dei corpi.

Questo giudizio non sarà una specie di duplice appello, ma una ratifica del giudizio particolare e sarà fatto davanti a tutti. E da quel momento anche il corpo seguirà il destino dell’anima.

Maria Santissima, che oggi e domani celebriamo nel mistero della sua Assunzione al Cielo in anima e corpo fa eccezione essendo l’Immacolata Madre di Dio, e per questo guardiamo a Lei modello e speranza per la nostra salvezza eterna. Ma per tutti noi non sarà così: ciascuno di noi, fin dal momento della nostra morte riceverà nella propria anima immortale la retribuzione eterna, in un giudizio particolare che mette la nostra vita in rapporto a Cristo, per cui o passerà attraverso una purificazione, o entrerà immediatamente nella beatitudine del Cielo, oppure si dannerà immediatamente per sempre (CCC 1022).

E poi ci sarà un giudizio universale o finale: “La risurrezione di tutti i morti, ‘dei giusti e degli ingiusti’ (At 24,15), precederà il Giudizio finale. Sarà “l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la voce del Figlio dell’Uomo e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna” (Gv 5,28-29). Allora Cristo “verrà nella sua gloria, con tutti i suoi angeli … E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra … E se ne andranno, questi al supplizio eterno e i giusti alla vita eterna” (Mt 25,46) (CCC 1038).

“Davanti a Cristo che è la Verità sarà definitivamente messa a nudo la verità sul rapporto di ogni uomo con Dio. Il Giudizio finale manifesterà, fino alle sue ultime conseguenze, il bene che ognuno avrà compiuto o avrà omesso di compiere durante la sua vita terrena” (CCC 1039).

Guardare a Maria che viene assunta in Cielo in anima e corpo significa per noi pensare a quando ci presenteremo al termine della vita davanti al Salvatore per il giudizio particolare e poi, un giorno, per il giudizio universale.

Come ci presenteremo? Maria è certamente il modello a cui ispirarsi per essere perfetti come Lei è l’unica creatura perfetta perché pensata da sempre da Dio, Immacolata.

Ma noi?

Noi dobbiamo impegnarci per prepararci a quel momento. E in questo contesto storico direi che occorrerà impegnarci soprattutto pregando per la pace, divenendo operatori di pace, artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia.

Le guerre hanno sempre la pretesa di avere una giustificazione, ma non c’è alcuna giustificazione. Le ragioni della pace sono più forti di ogni calcolo di interessi particolari e di ogni fiducia riposta nell’uso delle armi. Le guerre, ogni guerra, lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato, è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male.

In vista di quel giudizio particolare ed universale che ci spetta, impegniamoci dunque a diventare uomini e donne di pace.

Preghiamo ogni giorno per la pace sulla terra, per la pace tra i popoli e le religioni.

Ma poi non perdiamo mai le occasioni per operare la pace. Per essere costruttori di pace nelle nostre famiglie innanzitutto, nei luoghi di vita e di lavoro, nella Chiesa, nella società.

Un giorno anche noi compariremo davanti al Salvatore. Che bello sarà sentirci dire: “Vieni servo buono e fedele” … “Beato perché sei stato operatore di pace!”, beato perché non hai guardato solo ai tuoi interessi personali ma al perseguimento del bene comune. Beato perché non hai accumulato beni soltanto per te ma anche per quanti erano nel bisogno. Beato perché non hai creduto troppo ai trattati di pace che durano finché durano … ma perché hai costruito la pace come e dove hai potuto.

Cari fratelli e sorelle, mentre guardiamo ora a Maria che è assunta in Cielo in anima e corpo, chiediamo a Lei la sua intercessione ed il suo aiuto. Lei ha generato al mondo Gesù, il Principe della Pace. Che anche noi, nel nostro piccolo, confidando sempre sulla Misericordia di Dio, possiamo essere generatori di pace nelle nostre famiglie, città, nel mondo intero! Amen.

+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina